L’anguria non è solo buona ma è anche un toccasana
L’anguria è il frutto per eccellenza dell’estate. Fresca, gustosa, saporita, allieta le nostre tavole all’aperto ma fa anche benissimo perchè reintegra il corpo dei liquidi persi.
Il colore rosso deriva dal licopene, un antiossidante che aiuta a ridurre il rischio di cancro e diabete. Più rossa è, più ne sarà ricca: più è matura, meglio è; e sembra che quella senza semi ne contenga di più.
Il licopene aiuta a proteggere anche la pelle ed a difenderla dalle scottature (ma un filtro solare, minimo Spf30, è sempre necessario).
Nel cocomero è anche presente un pigmento, la betacriptoxantina che protegge le articolazioni dalle infiammazioni e che potrebbe rendere meno probabile lo sviluppo dell’artrite reumatoide.
Una sola porzione di anguria dà più del 30% della vitamina A, fondamentale per mantenere gli occhi sani. Il 92% dell’anguria è acqua (mangiarla mantiene idratati) ma è anche ricca di vitamina B6 e C che aiutano la pelle a rimanere morbida, liscia ed elastica: questo vale sia se lo si mangia, ma anche se la si usa, frullata e mescolata.
Quali sono le caratteristiche principali dell’anguria?
L‘anguria dà un grande senso di sazietà e questo in estate non è poco. Inoltre, essendo ricca di acqua disseta parecchio ed è anche diuretica. In questo modo il corpo si libera dalle tossine in eccesso.
Inoltre, in base ad alcuni studi scientifici, si è visto che l’anguria abbassa il colesterolo “cattivo” nel sangue, dunque funge da spazzino naturale per il nostro sistema cardiovascolare. E’ adatta a tutti.
La presenza di vitamina B6 in grandi quantità ha un potere calmante in caso di eccitabilità. Ed è calmante anche per le donne che hanno un ciclo mestruale doloroso perchè, oltre alla vitamina B6, c’è anche il magnesio, che placa il dolore.
Consigli utili su come scegliere l’anguria migliore
Per non sbagliare, occorre innanzitutto guardare il picciolo dell’anguria, cioè il peduncolo che fuoriesce da una delle due estremità. Ebbene, questo picciolo deve essere di colore verdognolo: non deve essere assolutamente secco e duro.
Dopo aver appurato ciò, dobbiamo dare un colpo secco con le nocche sulla superficie della anguria, senza troppa energia. Se il suono che ne consegue equivale a quello che fa una cassa quando è vuota, allora la nostra anguria è buona.
Ma c’è anche un altro metodo per capire se il frutto fa al caso nostro. Deve avere la presenza, sulla buccia, di diverse chiazze gialle.