Verde e maestoso in primavera e in estate, splendente come mille soli in autunno, l’acero è uno dei più belli fra quelli che popolano i nostri boschi ed è facile coltivarlo anche in vaso.
Caratteristiche e particolarità dell’acero
In pieno sole o all’ombra, stretti tra altri alberi o in un terreno aperto, gli aceri si fanno sempre notare; il colore del loro fogliame, diverso secondo la varietà e la stagione, rende questi alberi perfetti per decorare qualsiasi giardino, ma anche un terrazzo.
Se sei attirato da questo alberello (nei vivai ne trovi tanti, di tutte le grandezze), devi sapere che puoi anche coltivarlo in vaso per diversi anni senza particolari problemi. È una pianta molto rustica che non teme il gelo invernale e che può tranquillamente lasciare all’aperto tutto l’anno. I problemi semmai, sono nelle settimane più calde dell’anno, quando il sole incidente potrebbe bruciarne le foglie che però rinascono con la bella stagione. In inverno la pianta si spoglia completamente sembrando quasi morta, ma a primavera torna a coprirsi del suo caratteristico fogliame.
Nei primi anni devi assicurare al tuo acero un terriccio sempre umido con irrigazioni regolari che possano mantenere umide le radici. Pacciama il terreno con corteccia per evitare l’evaporazione e nebulizza acqua non calcarea sul fogliame durante le settimane più calde dell’anno.
Sono gli sbalzi termici tra il giorno e la notte a provocare la produzione dei pigmenti che danno colore alle foglie. Maggiore è la differenza termica e maggiore e più intensa è la colorazione. Per questo, nel corso delle settimane, le foglie passano dal giallo al rosso fuoco.
Le foglie dell’acero possono assumere diverse forme e colorazioni, ma mantengono la tipica configurazione “a dita aperte”.
Il vaso va scelto di generose dimensioni e sufficientemente pesante da poter sostenere la pianta ed evitarne il ribaltamento in caso di vento.
Data la gran varietà di specie, è sempre bene chiedere in vivaio quali sono le condizioni ottimali di esposizione perché molto variabili. In generale, gli aceri di origine asiatica (palmatum, japonicum, griseum, pseudoplatanus, buergerianum) preferiscono delle posizioni semi-ombreggiate, al riparo dal sole diretto e dal caldo eccessivo.
Specie come il negundo, il saccharum, il campestre amano invece le posizioni soleggiate anche se crescono comunque anche a mezz’ombra (ma più lentamente). Tutti gli aceri temono le gelate tardive e il sole del mattino dopo una gelata: i germogli infatti possono essere rovinati dall’effetto prodotto dallo sbalzo termico.
Consigli utili su come rinvasare un acero
1) Utilizza un vaso di almeno 40 cm di diametro e altrettanti di altezza. È importante che il contenitore impiegato offra una base sufficientemente pesante da sostenere l’alberello e impedirne la caduta in caso di vento.
2) Assicurati un perfetto drenaggio e metti la pianta con tutto il suo pane di terra in modo da lasciare due dita tra la superficie della terra e il bordo superiore del vaso.
3) Usa terriccio nuovo di sacco di tipo universale, arricchito con qualche manciata di letame pellettato o concime granulare a lenta cessione.
I passi da fare per mettere a dimora un acero
1) Acquista un esemplare di acero giapponese in vaso assicurandoti che abbia un armonico sviluppo della chioma. Questo è il periodo migliore per mettere a dimora gli aceri.
2) Prepara una buca che abbia le dimensioni pari al doppio di quello del pane di terra della pianta.
3) Distribuisci sul fondo della buca abbondante materiale drenante come argilla espansa o della grossa ghiaia.
4) Con le mani sgretola il pane di terra, adagialo nella buca e riempi con la terra di scavo mista a del buon terriccio di sacco. Comprimi con i piedi ed annaffia abbondantemente.