Grande protagonista della stagione calda, con il basilico si realizza la salsa a crudo più esportata al mondo: il pesto
E’ uno dei grandi protagonisti della tavola mediterranea, soprattutto in estate, con le sue foglie verdi, intensamente profumate ed il suo sapore raffinato: il basilico.
Per preparare la sua semina, il terreno viene sterilizzato con vapore a 110 gradi e coperto con enormi teloni al fine di eliminare parassiti e funghi. I semi vengono, poi, lanciati manualmente a raggiera, direttamente sulla terra ed innaffiati utilizzando un sistema di irrigazione automatico a pioggia. Già dopo cinque giorni, ecco spuntare le prime foglioline!
Dopo cinque settimane, raggiunta la lunghezza ottimale, il basilico viene raccolto manualmente. Come in passato, la raccolta è fatta muovendosi sopra ad assi di legno, per non rovinare le piante non ancora mature.
Prima di essere vendute, le piantine di basilico vengono selezionate e raggruppate in mazzetti dove, alla radice, è aggiunto del terriccio naturale per prolungare la freschezza e la durata.
Il basilico ha una sua stagionalità. Il periodo migliore va dai primi di Aprile ad Ottobre. Soprattutto nella zona del basilico d.o.p. il microclima è più favorevole. Nei mesi più freddi ci si deve aiutare con caldaie a biomassa. La pianta non può avere una temperatura inferiore ai 18 gradi.
Italia, primo produttore al mondo dell’oro verde?
Con il basilico in Italia si fa la salsa a crudo più esportata al mondo, ovvero il pesto. Viene sempre più apprezzato non solo dalle comunità italiane. Il pesto si sta diffondendo molto nei Paesi del Nord Europa ed in Cina, Giappone e Corea. Molte aziende si sono dedicate non solo alla coltivazione del basilico, ma anche alla sua trasformazione in pesto.
La d.o.p. garantisce il contenuto. Bisogna leggere bene gli ingredienti che sono scritti sempre più piccoli! A volte vengono aggiunte farina di pisello, insalatine, bietole ma per un buon pesto sono necessari buoni pinoli. I migliori sono quelli del Mediterraneo e soprattutto i pinoli di Pisa. Purtroppo sono molto cari, perchè c’è un parassita che attacca le pigne e così spesso si utilizzano mandorle, nocciole o noci. Ma questo non è il vero pesto.
Ma il primo produttore al mondo di questo prezioso prodotto è il Nord Carolina. Anche se in Italia se ne produce moltissimo.
Un bouquet di basilico al consumatore non può costare meno di 2.50€ per un pesto per 4/5 persone. Ed una piantina non d.o.p. perchè coltivata non in terra ma in torba va da 1.50 a 2.50€.
Consigli utili su come coltivare il basilico
Il basilico averlo sul terrazzo in estate dà un ottimo profumo ed è comodo. Le foglie appena staccate sono perfette per una caprese o nell’insalata.
Affinchè la piantina continui a gettare, vi consigliamo di staccare sempre le foglie in alto che sono quelle più tenere.
Riguardo le varietà, ne esistono una sessantina. Stanno diventando di moda il basilico nero e quello rosso. Molti chef hanno provato anche a farci il pesto ma viene molto scuro e non va bene.
Inoltre il basilico tiene lontano i parassiti. Si dice che tenga lontano le zanzare. Certamente è molto utile come disinfettante per lenire le punture d’insetto. E poi va benissimo in infusione per la digestione.
Quando in autunno le foglie diventano più scure e non si possono più usare per il pesto, vanno messe nel minestrone.
Consigli per un pesto da dieci e lode?
Gli ingredienti per un buon pesto alla genovese sono le “sette sorelle”: basilico, olio d’oliva, aglio, sale, pinoli, pecorino, parmigiano reggiano e..”via di mortaio”!
Nel mortaio le cellule degli olii essenziali esplodono e danno il meglio del basilico. Le lame del frullatore, invece, stroncano le cellule. Ma questo vale per qualsiasi foglia.