Cavolfiore: come sceglierlo, pulirlo e cucinarlo

cavolfiori_colorati4 Cavolfiore: come sceglierlo, pulirlo e cucinarlo

Il cavolfiore ha un gusto inconfondibile, delicato ed intenso allo stesso tempo.

Cavolfiore: famiglia, varietà e guida all’acquisto

Il cavolfiore appartiene alla grande famiglia dei cavoli, ma contrariamente a questi, che sono coltivati per le foglie, come la verza ed il cavolo cappuccio, il cavolfiore, così come il broccolo, produce infiorescenze.

Le varietà del cavolfiore in base alla stagione

Si distinguono in base al periodo di raccolta, che può essere autunnale, invernale e primaverile ed in base al loro colore, che può essere bianco, come la “palla di neve” ed il “precoce di Jesi”, oppure violaceo come il “violetto di Sicilia” o verde, come il “verde di Macerata”.

Cavolfiore: come sceglierlo dal fruttivendolo

Viene considerato di buona qualità quando pesa circa 1 kg ed ha un diametro di 20 cm. Diversi sono gli indizi per riconoscere se è fresco. Innanzitutto osservate le cimette che devono essere ben chiuse e formare una superficie quanto più possibile uniforme e non granulosa.

Le foglie alla base del cespo devono essere di colore brillante e sode, al punto da spezzarsi se vengono piegate; con il passare del tempo ingialliscono perciò non comprate cavolfiori che ne sono privi, perchè probabilmente significa che sono state eliminate.

Come pulire e preparare il cavolfiore alla cottura

Scartate le foglie alla base, che potrete utilizzare per rendere ancora più saporite e le minestre di verdure o il brodo vegetale, quindi tagliate via il torsolo, separando via via le cimette: se il loro gambo fosse troppo grosso, passatelo con un pelapatate per eliminare i filamenti.

Lavate quindi le cimette con molta cura sotto l’acqua fredda corrente perchè spesso nascondono degli ospiti poco graditi.

Cavolfiore: ottimo anche crudo

broccoli-cavolfiore-e1547287077302 Cavolfiore: come sceglierlo, pulirlo e cucinarlo

Potete utilizzarlo per preparare moltissime ricette diverse; per esempio primi piatti, specialmente zuppe e minestre, oppure paste, anche fresche e naturalmente saporiti contorni. Potete consumarlo anche crudo, ma solo se molto tenero ed affettato molto sottilmente.

La cottura più usuale è la lessatura in acqua o al vapore. Potete poi arricchirlo con salse, come la besciamella o formaggi fondenti e passarlo in forno.

Per mitigare l’odore forte che sviluppa durante la cottura, aggiungete all’acqua un pò di aceto bianco o succo di limone.