Ogni anno consumiamo 11 litri di olio d’oliva a testa e nel nostro Paese ci sono oltre 600 varietà di olivi, la metà di quelle coltivate in tutto il mondo.
Amico del cuore, ottimo alleato contro l’aterosclerosi (prima causa di morte nel mondo occidentale), digeribile e perfetto per chi soffre di disturbi gastrointestinali: parliamo dell’olio di oliva. Nel nostro Paese esistono oltre seicento varietà di cultivar che, da sole, rappresentano la metà delle varietà di olive coltivate nel mondo.
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Questo prodotto, che non manca mai nelle nostre cucine, ha tante altre qualità. E’ ricco di omega 3 ed omega 6, che svolgono ruoli protettivi per l’apparato cardiovascolare e per quello digerente e di polifenoli antitumorali. Inoltre è antiossidante, disintossicante e ricostituente. Fonte naturale di vitamina E, protegge le membrane cellulari dall’invecchiamento.
Sugli scaffali del supermercato troviamo quello d’oliva e quello extravergine.
L’olio d’oliva è un prodotto raffinato, con un’acidità alta, che viene rilavorato con solventi chimici e l’aggiunta di una percentuale di olio extravergine d’oliva. Quello extravergine, invece, ha un’acidità bassa, un colore più scuro ed un profumo più intenso; ragioni per le quali è considerato un prodotto superiore dal punto di vista qualitativo.
Per scegliere l’olio migliore è necessario leggere l’etichetta, in cui c’è scritto se è Dop (Denomizazione di Origine Protetta) o Igp (Indicazione Geografica Protetta); in entrambi i casi viene analizzato da laboratori che ne certificano la provenienza.
Se non si tratta di Dop o Igp bisogna fidarsi del venditore.
Al ristorante, invece, l’olio deve essere servito col tappo antirabbocco ed in confezioni etichettate, conformi ai dispositivi di legge. Un’altra cosa da tener presente è che esso, al contrario del vino, se invecchia peggiora.
La legge prevede che per tutto il succo spremuto di olive italiano frutto di una raccolta avvenuta in una sola campagna olearia, l’etichetta riporti l’anno ed il termine minimo di conservazione. Se non vengono esplicitate queste due indicazioni c’è il rischio che questo sia vecchio.
Anche se nelle diete ipocaloriche l’olio viene centellinato, i suoi grassi sono “buoni”. Il concentrato dell’estrazione e macinazione delle olive ha 900 calorie per 100 grammi e, quindi, è più calorico del burro, che ne ha 750. Ma, a differenza di quest’ultimo, ha grassi “buoni”, che veicolano alcune vitamine liposolubili, come la A, la D, la E e la K. In ogni caso 100 grammi di olio equivalgono a 10 cucchiai e la quantità consigliata al giorno è di due o tre al massimo.
Grazie ai suo grassi “buoni” abbassa l’ipercolesterolemia e fa bene alla cefalea, per le sue capacità antinfiammatorie. Ma soprattutto riduce la secrezione degli acidi gastrici e quindi è consigliato a chi soffre di ulcera. Contiene anche nutrienti che hanno un effetto positivo sul cervello, per cui è utile contro le malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer.
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