Il ritorno del gusto sulle tavole degli Italiani: il grano duro Senatore Cappelli

Si legge sempre più spesso la seguente dicitura: “realizzato con farina varietà Senatore Cappelli”.

Ma che cos’è il grano duro Senatore Cappelli?

2018-06-14 Il ritorno del gusto sulle tavole degli Italiani: il grano duro Senatore Cappelli

Si tratta di una cultivar di grano duro, ottenuta attraverso grazie alla ricerca ed alle sperimentazioni sul campo di Nazareno Strampelli, il quale agli inizi del ‘900 cominciò a studiare il frumento con la finalità di migliorarne qualità e produttività pur non conoscendo le scoperte sulla genetica di Mendel.

Strampelli concentrò le sue ricerche sugli incroci di semi provenienti da ogni parte del mondo.

Durante il Regime Fascista, grazie all’Ardito e ad altri grani di Strampelli, aumentò sensibilmente la produzione italiana di frumento ampliando di poco la superficie coltivata nel corso della cosiddetta battaglia del grano.

Nel 1907 il deputato del Regno, Raffaele Cappelli, promotore nei primi del Novecento della riforma agraria che ha portato alla distinzione tra grani duri e teneri, permise a Strampelli di effettuare delle semine sperimentali nei sui terreni vicino a Foggia.

Come già aveva fatto per il grano tenero, Strampelli selezionò ed incrociò sia grani duri autoctoni del sud d’Italia e delle isole sia provenienti da altri paesi del Mediterraneo.

Nel 1915 selezionò una varietà autunnale con buone qualità di adattabilità e adatta alla pastificazione, ottenuto dalla varietà locale tunisina Jenah Rhetifah. È il grano che nel 1923 verrà rilasciato  ed omaggerà Raffaele Cappelli, nel frattempo divenuto Senatore. Da qui il nome Senatore Cappelli.  Questo grano diventerà un successo tra gli agricoltori italiani, nonostante fosse alto e suscettibile all’allettamento. Era infatti molto più produttivo dei grani duri utilizzati in precedenza.

Senatore Cappelli: razza eletta negli Anni ’30 e ‘40

 

Il Senatore Cappelli era di largo uso nelle terre di Puglia e Basilicata.

La pianta ha un’altezza di circa 1.80 metri e contiene percentuali più elevate di lipidi, amminoacidi, vitamine e minerali, nonché caratteristiche di elevata digeribilità.
È un frumento duro, ristato, ovvero dotato di ariste – i filamenti che si notano nelle graminacee – ed è anche molto duro, per cui la pasta rimane sempre al dente, non scuoce mai.

Il Senatore Cappelli sostituì molti grani duri autoctoni sino a raggiungere, nei decenni successivi, un’estensione pari al 60% della superficie italiana coltivata a grano duro.

La stessa sorte era toccata a molte varietà di frumento tenero spazzate via dall’arrivo dei semi di Strampelli, che presto coprirono più dell’80% della produzione italiana. Per questo motivo sino all’inizio della “battaglia del grano”, nel 1925, i frumenti produttivi di Strampelli in alcune zone d’Italia furono visti con molta diffidenza perché contrastavano con l’uso tradizionale dei grani locali.

Negli anni ’60 a loro volta le varietà di Strampelli furono sostituite da altre più produttive ottenute quasi sempre, da mutazioni o da incroci a partire dalle sue varietà.

Negli ultimi tempi la varietà Senatore Cappelli è sempre più apprezzata, grazie alla sua assenza di mutazioni ed alle sue ottime caratteristiche nutrizionali.

A riportare oggi sul mercato la storica varietà di grano duro sono state le sue grandi qualità nutrizionali, un contenuto di glutine più basso rispetto ad altri grani duri, pur mantenendo una quota proteica alta rispetto alle cultivar concorrenti. Anche i contenuti di zuccheri risultano più bassi rispetto ad altre varietà. Risulta invece importante la presenza di oligoelementi quali magnesio, potassio, calcio e zinco, di vitamine del gruppo B e vitamina E.

Oltre alle grandi qualità organolettiche, il ‘Senatore Cappelli’ si contraddistingue anche per le sue qualità agronomiche.

In un periodo di cambiamenti climatici e di mutate esigenze ambientali, tornano utili le caratteristiche di questo grano che ben si adatta a terreni siccitosi per la sua bassa necessità di acqua, che aiuta a salvaguardare le risorse idriche sempre più scarse, che resiste bene alle malattie facendone un grano ideale per la coltivazione biologica.

Luce, sole e poca acqua sono ingredienti ideali del ‘Senatore Cappelli’ che oggi torna ad essere apprezzato per la buona adattabilità anche in condizioni agronomiche meno favorevoli che lo rendono adatto ad un sistema di coltivazione a basso o nullo impiego di mezzi tecnici.

Sana Bea, protagonista di Fà la cosa giusta!

 

Dall’8 al 10 Marzo si terrà la sedicesima edizione di Fà la cosa giusta, Fiera Nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili.

Tra le novità dell’edizione 2019 “Plurale Femminile”, uno spazio dedicato al ruolo delle donne nella società e nel mondo del lavoro. E Costantina Tavani, giovane imprenditrice agricola che ha dato vita ad una realtà meravigliosa creando appunto l’Azienda Agricola Biologica Sana Bea, ne è un esempio.

SanaBea: un progetto sostenibile nel rispetto della natura e dell’uomo

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SanaBea, Azienda Agricola Biologica ubicata presso Chieuti (FG), è specializzata nella coltivazione del grano Senatore Cappelli. Segue tutto l’iter esclusivamente biologico dalla semina del grano alla macinazione della farina che si trasforma poi in pasta, rispettando i ritmi della natura e soprattutto l’ambiente.

La pianta di grano duro Senatore Cappelli presenta un’altezza di circa 1.80, superiore a quella del grano comune. Caratteristica che consente di non utilizzare fertilizzanti chimici per favorirne la crescita.

L’Azienda Agricola utilizza il sistema della filiera corta come strategia aziendale di commercializzazione dei propri prodotti derivanti dalla coltivazione del Grano Duro Senatore Cappelli. Questo grano viene coltivato sulle pianure della Capitanatamacinato a pietra producendo una farina dalla granulometria irregolare, con la totale presenza di germe e crusca.
Nessuno scarto viene eliminato ed i cereali restano “integrali”. Queste farine infatti sono più saporite e ad alta digeribilità.
La macinazione a pietra in un mulino biologico inoltre permette una lavorazione lenta che non surriscalda il prodotto.

Nel 2015 i campi dell’Azienda furono convertiti al metodo biologico e la stessa Azienda ottenne la certificazione Suolo e Salute, la quale le permette oggi di essere una delle aziende a metodo naturale di coltivazione rispettando la natura in ogni suo divenire.

La mission di Sana Bea è quella di lavorare in un regime di sostenibilità cercando di avvicinarsi il più possibile alla coltura di una volta, fatta di stagionalità, rispetto del territorio e dell’ambiente.

I prodotti Sana Bea sono autentici e naturali

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L’Azienda Agricola Sana Bea ha realizzato quattro linee di prodotto: Sana Bea semole di grano duro Senatore Cappelli e farine speciali, Sana Bea Paste, realizzato esclusivamente con Grano duro Senatore Cappelli e che comprende anche pastine baby, Sana Bea Cereali (ceci, farro e semi di lino) e Sana Bea Olio d’oliva (olio extra vergine d’oliva pugliese).