Di recente sono state rivalutate le proprietà nutritive del formaggio. Andiamo a scoprire quanto formaggio mangiare al giorno e quando evitarlo.
Il formaggio è molto nutriente e, soprattutto, pronto da mangiare: ecco perché ogni tanto tendiamo ad esagerare nel consumo.
In Italia sono oltre 400 le varietà prodotte. Quando parliamo di formaggio dobbiamo prestare particolare attenzione al contenuto di grassi. E’ infatti un alimento calorico e contiene grassi saturi, che possono aumentare il rischio di malattie coronariche, se assunti in eccesso.
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Il formaggio può essere inserito due-tre volte la settimana, in quantità corrette, in un regime alimentare equilibrato.
Da un punto di vita nutrizionale contiene calcio, vitamine, soprattutto la A e poi proteine, di cui è una fonte importantissima, purché non siano associate ad altre proteine, come quelle dei salumi.
Una porzione di formaggio è quindi un ottimo secondo piatto.
Per legge si classificano i formaggi anche in base al contenuto in grassi, che viene espresso rispetto alla sostanza secca.
Un formaggio è definito “magro” se ha una quantità di grasso inferiore al 20%; “leggero” per valori di lipidi tra 20 e 35%; “semi-grasso” se la materia grassa è compresa tra 35 e 42% e “grasso” quando questa supera il 42%.
Si comprende, quindi, che anche i formaggi classificati come “magri o leggeri” hanno una percentuale considerevole di grassi.
In commercio c’è una buona varietà di scelta, si trovano molti formaggi che possono accontentare tutte le esigenze. Ma quanto possiamo mangiarne?
Per quanto riguarda i formaggi freschi e morbidi, per esempio la mozzarella, possiamo considerare 100 grammi. È invece più bassa la quantità di riferimento per i formaggi stagionati, che contengono meno acqua: per questi è bene limitarsi a 50 grammi, anche in considerazione del loro apporto di sale.
In alcuni infatti, la quantità è notevole, con il rischio di superare facilmente la dose di sodio raccomandata.
I fiocchi di latte o la ricotta hanno quantità più ridotte di materia grassa, infatti sono classificati come latticini.
Bisogna fare attenzione, invece, ai formaggi che sono presenti in etichetta come “light”, perché spingono il consumatore a porzioni più elevate.
C’è poi una convinzione molto diffusa, ma errata che i formaggi tipo crescenza o stracchino abbiano pochi grassi. Tutt’altro. Pur avendo un contenuto elevato di acqua, sono calorici.
L’indicazione rimane quella di non superare le porzioni consigliate e di limitarsi nel consumo.
A volte, se si sta seguendo una dieta ipocalorica, è meglio scegliere un formaggio della nostra tradizione, quello che si preferisce e consumarlo secondo le raccomandazioni del caso, anziché ricorrere a prodotti che hanno un nome di fantasia.
Bisogna dunque seguire le raccomandazioni e leggere sempre l’etichetta da cui si possono trarre le informazioni sulla composizione e sulla provenienza del latte, a garanzia di quello che si consuma.
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