Cucina e prodotti tipici

Pane di Matera: acqua pura di sorgente, grano lucano di qualità e lievito madre

Fin dal primo assaggio, il pane di Matera, è una gioia per tutti i sensi: l’olfatto è appagato dall’invitante profumo; il tatto e l’udito dalla consistenza della crosta che scrocchia piacevolmente sotto i denti, la vista, per il suo colore ricco di sfumature, bruno all’esterno e giallo paglierino all’interno.

Pane di Matera: eccellenza italiana

Il pane di Matera è un emblema gastronomico della città dei Sassi.

Questo antico prodotto deve la sua bontà e la sua meritata fama ad un sapiente amalgama di elementi autoctoni: la purezza dell’acqua di sorgente, l’elevata qualità del grano lucano e del lievito madre, la lavorazione tradizionale e meticolosa e, da ultimo, la perfetta cottura, eseguita preferibilmente nel forno a legna, facendo bruciare le essenze tipiche della macchia mediterranea.

Storia del pane di Matera

La tradizione del pane di Matera affonda le radici in un passato lontano. Come attestato da numerose fonti, quella del pane di Matera è una tradizione che affonda le sue radici in un passato lontano. La storia risale a prima del Regno di Napoli, quando si panificava in grotta, alla stregua di un rito sacro e la pasta madre veniva conservata gelosamente come un tesoro.

Verso metà Ottocento a Matera erano presenti quattro “maestri di centimoli”, ovvero quattro mulini. Mentre in ogni dimora contadina non potevano mancare un mortaio scavato nella pietra, per la molitura casalinga del grano ed un forno privato.

Successivamente, tra i Sassi si diffusero i forni pubblici. Le pagnotte venivano sfornate in poco più di tre ore. Fragranti, alte e dorate, contrassegnate dal marchio con le iniziali del capofamiglia impresso sul pane prima dell’infornata.

Pane di matera: ricetta

Oggi, il pane di Matera è sempre più conosciuto ed apprezzato, grazie anche alla crescente popolarità ed al forte richiamo turistico della città dei Sassi.

La città è stata da poco nominata Capitale Europea della Cultura 2019.

Questa prelibatezza viene prodotta dai maestri panificatori con semola rimacinata di grano duro e lievito naturale. Difatti, a giocare un ruolo fondamentale, sono soprattutto la scelta di antiche varietà di grano, come la pregiata Senatore Cappelli), che conservano caratteristiche e qualità organolettiche uniche e la preparazione del lievito madre, prodotto con frutta fresca. Sono semplici ma fondamentali i tratti distintivi dell’autentica pagnotta materana: la forma a cornetto o a pane alto, una pezzatura da uno o due kg, una crosta spessa almeno 3 millimetri, una mollica soffice color giallo paglierino con caratteristica alveolatura ed un’umidità non superiore al 33%.

Il sapore non è solo il pregio del pane di Matera Igp. Ad esso si aggiungono l’alta digeribilità e la grande longevità. Se conservate in modo adeguato le pagnotte possono durare fino a sette giorni.

Rossana Nardacci

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