Gli Italiani ne sono ghiotti e ciascuna zona ha le sue bontà. Tra i più noti: il pane pugliese di Altamura, il carasau sardo, la michetta milanese.
Sulle nostre tavole non manca mai e possiamo farlo in casa o acquistarlo già pronto, al forno: è il pane. Realizziamo circa 250 tipi di pane italiano riconosciuti. Tra i più famosi ricordiamo la pitta calabrese, la rosetta del Lazio, la coppietta ferrarese, la piadina romagnola, il pane d’Altamura, le michette milanesi, il panforte siciliano e lo “sciocco” (senza sale) toscano.
Ma la differenza sostanziale è tra il pane “comune”, che si fa solo con farina, acqua, sale e lievito e quello “speciale”, fatto con altri ingredienti, come ad esempio olio, latte, con aggiunta di noci, olive e così via.
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In base alla farina con la quale sono stati prodotti, i diversi tipi di pane italiano hanno un diverso apporto calorico.
Il più comune di farina 00 (la farina più raffinata) è il più calorico (289 kcal), mentre quello di farina integrale, la meno raffinata, è il meno calorico (243 kcal). Inoltre, la fibra dei cereali integrali ha effetti benefici sull’organismo perchè aumenta la morbidezza della massa fecale, favorendo il transito intestinale. Per questo è ottimo per chi soffre di diverticoli, causati da un’alimentazione povera di fibre.
Ma spesso integrale lo è solo di nome, perché per prepararlo non viene utilizzata farina integrale. Alla vista ed al gusto è difficile capire se si tratta davvero di integrale o no. Dal punto di vista legislativo si chiama comunque pane integrale, ma quello vero è fatto solo con farina ottenuta dalla macinazione dell’intero chicco, mentre l’altro è fatto con farina bianca 00 ed aggiunta di crusca.
Vista la grande varietà di pani di cui disponiamo, ciascuno può scegliere quello che si adatta meglio alle proprie esigenze. A chi soffre di ipertensione, è consigliabile quello senza sale.
Per i diabetici è indicato il pane integrale, il quale rallenta l’assorbimento del glucosio, mentre per chi ha problemi di digestione è ottima la ciabatta, che ha poca mollica.
Un elemento importante del pane è il lievito. In panificazione si usano principalmente il lievito compresso ed il lievito madre. Ma, prima ancora del lievito, bisogna dare importanza alla lavorazione, che deve essere molto lenta. Senza demonizzare il lievito compresso, a parità di lavorazione quello “madre” garantisce una più alta digeribilità, che si conserva più a lungo e con indici glicemici più bassi.
Compresso o madre che sia, questo elemento indispensabile che fa”crescere” il pane può essere fonte di intolleranze. Innanzitutto occorre verificare se sono intolleranze vere o presunte. Il problema è che a volte utilizziamo impasti che non hanno ultimato la lievitazione e che quindi diventano causa di fenomeni di gonfiore addominale molto fastidiosi. Infatti esso deve essere sempre ben lievitato e ben cotto. A volte può essere utile tostarlo.
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