I succhi di frutta fatti in casa possono essere un toccasana per la nostra salute. Centrifughe, frullati ed estratti offrono la possibilità di ricaricarsi in maniera sana e gradevole prevenendo anche alcune malattie.
Frutta e verdura non devono mancare nella dieta quotidiana, perchè il loro consumo regolare aiuta a prevenire molte malattie, da quelle cardiovascolari come ipertensione ed infarto, alle patologie dell’apparato digerente, come diverticolosi e stipsi. Contengono amido, fibra, vitamine, minerali ed altre sostanze antiossidanti e soprattutto acqua.
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Sempre e specialmente d’estate, preparare succhi di frutta fatti in casa come centrifughe, frullati o estratti è un’alternativa piacevole e salutare per nutrirsi ed idratarsi. E’ bene però conoscere le differenze tra i vari procedimenti per ricavare dei succhi.
Tutto dipende dal modo in cui l’apparecchio utilizzato estrae i componenti e dagli effetti che ha su di essi, in particolare quelli più delicati e sensibili.
Cominciamo dalle centrifughe: grazie ad una lama che gira ad alta velocità, frutta e verdura vengono sminuzzate. La polpa ottenuta viene spinta verso un setaccio, attraverso il quale passano l’acqua ed i componenti disciolti in essa. Molte fibre e parte della polpa vengono però trattenute. Si ottengono succhi di frutta fatti in casa molto liquidi, che nel bicchiere tendono a separarsi.
Lo svantaggio degli elettrodomestici per centrifughe, oltre alla quantità di scarto, è che l’attrito prodotto tende a riscaldare i componenti. I più sensibili al calore, come certe vitamine, potrebbero quindi essere compromessi e non più disponibili per l’organismo.
Da qualche tempo un’alternativa di cui si parla tanto sono i succhi di frutta fatti in casa ottenuti con gli estrattori, macchine che funzionano grazie ad una coclea che pressa frutta e verdura, girando a velocità inferiori a 100 giri al minuto, estraendo acqua ed elementi. Questo movimento genera meno calore e tende a produrre un succo più denso e stabile.
In entrambi i casi, tuttavia, si perdono delle fibre, che vengono trattenute, anche se lo scarto è generalmente maggiore nelle centrifughe, rispetto all’estrattore. E’ bene ricordare che alcune verdure, per esempio quelle a foglia larga con molta fibra e poca acqua, non sono adatte alla centrifuga ma possono invece essere estratte. Così come alcuni frutti che per il basso contenuto d’acqua possono essere semplicemente frullati con un frullatore. Qui non si scarta nulla e si può aggiungere yogurt o latte, per avere una bevanda vellutata e ben più nutriente.
Il consiglio generale è quello di scegliere il “mezzo” in base ai propri gusti ed esigenze. L’importante è che succhi di centrifugati, estratti o frullati rientrino sempre in un modo di alimentarsi equilibrato. I succhi di frutta fatti in casa devono essere preparati con prodotti freschi, senza l’aggiunta di zucchero e consumati subito per godere di tutte le benefiche proprietà.
Le quantità sono quelle indicate dalle linee guida per una sana alimentazione, ovvero 5 porzioni al giorno, a meno che non ci siano problemi di salute che richiedono comportamenti diversi, che il medico curante saprà consigliare.
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