Dagli alimentari al latte, al cibo per Fido, sono sempre di più i prodotti che si trovano sfusi o alla spina in vari supermercati. Chi ha a cuore l’ambiente si è già attrezzata da tempo con borse e contenitori per andare a fare una spesa più ecologica, altre di noi, magari sono tentate ma stanno valutando i vantaggi.
Anche se una realtà italiana quale Negozio leggero è in forte espansione e catene commerciali grandi come Eataly hanno interi comparti alla spina, da noi sembra ancora strano andare al supermercato armati di taniche e flaconi, mentre in altri Paesi europei è considerato del tutto normale.
In Austria ed in Germania, per esempio, la maggiore abitudine allo sfuso non è dovuta solo ad una sensibilità all’ambiente più marcata ma anche al fatto che le politiche dei Governi centrali spingono molto il pedale della riduzione dei rifiuti e, quindi, del riuso.
La risposta non è così scontata, in quanto spesso la merce venduta sfusa è di una qualità diversa da quella confezionata, solitamente migliore, come quella a filiera corta o a km 0. In generale, per prodotti, il cui imballaggio è riutilizzabile, come il detersivo, si risparmia e così nel food di qualità e nel beverage.
Per ciò che riguarda, ad esempio, il latte sfuso, ci guadagna l’allevamento e ci guadagniamo noi consumatori. E’ fondamentale però bollirlo prima di berlo.
Mettendo in atto tutte queste azioni, sicuramente l’ambiente ci guadagna.
Uno studio di qualche tempo fa, incentrato su un progetto promosso dalla Regione Piemonte per i detersivi alla spina nella grande e media distribuzione, aveva evidenziato come il riutilizzo di più di 53mila flaconi abbia corrisposto alla mancata produzione di rifiuti di imballaggio pari a 3,2 tonnellate di plastica e 1,79 tonnellate di carbone, senza contare la diminuzione di emissioni derivante dal minor ricorso ai trasporti ed il minor consumo di carburante. Progetti di questo tipo, per fortuna, si vanno moltiplicando.
Non mancano i diversi vantaggi per i consumatori. Il primo è conoscere meglio l’origine di ciò che si compra. Infatti, per garantirsi la fidelizzazione del cliente, il commerciante di merce sfusa di solito propone prodotti di elevata qualità e provenienza certa che si “raccontano” da soli senza ombre.
Il secondo vantaggio è che ci ritroveremo meno rifiuti da gestire a casa. E questo, soprattutto nei Comuni che fanno pagare ai cittadini una tassa spazzatura parametrata alla quantità prodotta, fa sperare in una bolletta più leggera.
Il terzo aspetto positivo è che si acquista la quantità a peso solo in funzione del proprio fabbisogno, riducendo quindi gli sprechi alimentari.
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