Le piante “mangia smog”, preziose alleate verdi

Queste alleate verdi possono aiutarci a combattere gli inquinanti che minacciano la nostra salute

Dal gas serra alla formaldeide, dalle polveri sottili a benzene e benzopirene. All’esterno, in casa o in ufficio, non sempre respirare a pieni polmoni è una buona idea, anzi, talora sembra proprio pessima.

L’opzione migliore allora può essere quella di affidarci alle amiche piante.

Piante, spazzine dell’inquinamento

Le ricerche più recenti hanno confermato che il verde contrasta con grande efficacia l’inquinamento urbano, ripulendo l’aria da particolato, ossido di carbonio, biossido di zolfo e biossido di azoto.

Le piante vanno considerate il nostro fegato verde, perchè nelle città assorbono gli inquinanti, li metabolizzano e li riciclano attraverso le radici. In questo senso sono tutte benefiche, ma ce ne sono alcune che svolgono più attivamente il compito di spazzine dello smog, come evidenziato dagli ultimi studi del Cnr, Centro nazionale delle ricerche di Bologna. In testa a tutte olmo, frassino comune, tiglio selvatico, acero riccio, cerro, betulla ed, in misura minore, acero campestre, ciliegio, melo da fiore, biancospino, alloro, viburno.

Quali sono le piante da interno che ripuliscono l’ambiente?

Quali sono le piante da interno che ripuliscono l'ambiente?

Sarà difficile arredare il salotto con tigli o meli ma ci sono piante da interno non costose e facili da reperire pronte a ripulire l’ambiente domestico dai veleni quotidiani. Sotto questo profilo il voto migliore se lo assicurano Ficus Benjiamin, Sanseveria, edere, felce e la Stella di Natale. Utili e decorative lasciamo loro spazio in cucina, in salotto, in bagno ed anche nella camera da letto dove, in base agli studi odierni, a differenza di quanto si pensava una volta, il verde è stato sdoganato.

Più green, più longevi

Sulla scia di un’inversione di tendenza mondiale che vede le nazioni più inquinate come India e Cina correre ai ripari con una politica di ripopolamento green, tanti comuni stanno cercando di rinforzare l’ecosistema urbano in strade e parchi.

Stando a Legambiente, il primato di città spetta oggi a Brescia, tallonata da Modena ed Arezzo.

Vivere in una zona green allontana gli effetti tossici dello smog sull’organismo umano in termini di tumori e malattie cardiopolmonari, attenua la pressione della calura estiva, contiene stress, depressione ed ansia, incentiva l’attività fisica e l’interazione sociale, oltre al fatto che le piante hanno anche il potere di assorbire in maniera incisiva l’inquinamento acustico.

Non solo, ma uno studio condotto dall’università di Harvard (Boston) su 12mila donne americane ha evidenziato che chi abita vicino ad un’area verde ha un’aspettativa migliore di chi risiede in una zona a tutto cemento.

Mentre un’altra recente ricerca ispano-americana ha messo in relazione le piante con le capacità conoscitive dei più giovani, dimostrando come i bambini che vanno a scuola in aree immerse nel verde hanno performances intellettuali più alte di quelli che vivono e studiano in mezzo al grigio.