Panettone e Pandoro sono i classici dolci delle Feste. c’è chi preferisce l’uno e chi l’altro.
E’ una questione di gusti. Ma dei due chi vince la sfida nutrizionale?
Il panettone appartiene alla tradizione milanese, il pandoro a quella veronese ma ormai si ritrovano insieme sulle tavole di tutta la penisola. Sono i classici dolci delle festività natalizie e curiosamente si crea una divisione netta tra chi preferisce l’uno o l’altro. Ma chi vince la sfida sulle proprietà nutrizionali?
Partiamo dagli ingredienti base: farina, burro, uova e zucchero sono presenti sia nel panettone sia nel pandoro ma c’è una significativa differenza nella lievitazione: più lunga nel panettone, fino a 2-3 giorni, più breve nel pandoro, da 18 a 36 ore, per il quale oltre al lievito madre può essere utilizzato anche quello di birra. Entrambi apportano una dose importante di calorie e sono sconsigliati a chi soffre di celiachia, a meno di acquistare prodotti senza glutine, realizzati per esempio con farine di riso o di mais.
Agli ingredienti base, nel panettone si aggiungono frutta candita, scorzette di arancio e cedro ed uvetta.
La ricetta di questo dolce è addirittura tutelata, dal 2005, da un disciplinare che ne specifica gli ingredienti per poter essere definito tale.
Il panettone, come tanti altri dolci natalizi, ha un alto contenuto calorico: circa 330-360 chilocalorie per 100 grammi. Il consiglio, quindi, è quello di consumarne mezza fetta dopo il cenone o il pranzo di Natale, avendo fatto prima attenzione a non esagerare con gli altri piatti. Meglio sarebbe saltare qualche portata per lasciare poi spazio al dolce. Bisogna anche tener conto che il panettone ha un basso potere saziante, quindi è facile aumentare il numero di fette. L’ideale sarebbe mangiarlo il mattino a colazione o come spuntino del pomeriggio: basta una fetta da circa 50 grammi. Sarebbero da evitare quelli farciti al cioccolato o alla crema, perchè hanno un apporto calorico ancora superiore.
In quanto a calorie, il pandoro supera il panettone, perchè più ricco di burro (26% contro 14%) quindi meglio evitare di arricchirlo con creme o cioccolato.
Quali sono i pro ed i contro sia del panettone sia del pandoro?
Come tutti i dolci, panettone e pandoro provocano un picco glicemico, che si può ridurre così: mangiandone una fetta, per esempio a pranzo, in sostituzione di pasta, pane o riso ed in abbinamento a carne, pesce e verdure.
Deve limitarne il consumo chi è diabetico o segue una dieta ipocalorica. Nel caso, sono più indicati i panettoni senza frutta candita ed uvetta, ingredienti che tendono ad aumentare la percentuale di zuccheri nel panettone, superiore a quella del pandoro.
Il panettone, inoltre, essendo un prodotto molto lievitato, può determinare problemi digestivi, quindi è bene evitarlo di sera e se si soffre di gastrite o colon irritabile.
La minore lievitazione, invece, aumenta la digeribilità del pandoro, nonostante il maggior contenuto di grassi.
Dall’etichetta alla conservazione
Premesso che i panettoni ed i pandori artigianali sono più freschi ed in genere con una più alta qualità di materie prime, al momento dell’acquisto bisogna leggere attentamente l’etichetta sulle confezioni. E’ da privilegiare la presenza ai primi posti di burro, uova, canditi ed uvetta.
Si consiglia inoltre di consumare panettone e pandoro entro pochi giorni dopo l’apertura della confezione, mantenendoli al fresco e nel loro cellophane e non in frigorifero, perchè, un pò come il pane, tendono ad indurirsi ed a perdere la fragranza.