Le pratiche del rinvaso e travaso delle piante da appartamento sono diverse per un dettaglio: la dimensione del vaso.
Rinvaso e travaso delle piante da appartamento: un compito da effettuare con molta cautela
Nel caso del rinvaso la pianta da appartamento viene posta nello stesso contenitore giù utilizzato in precedenza. Si tratta di un’operazione che si compie per rinnovare il terriccio e lo strato drenante circostanti la zolla.
Nel travaso invece si usa un contenitore di solito più grande di un paio di misure. Si effettua quando il vaso è diventato piccolo e la pianta non riesce più a crescere manifestando segni di sofferenza generale.
Qual è il momento migliore per rinvasare e travasare piante da appartamento?
Rinvaso e travaso possono essere eseguiti in qualunque momento dell’anno, se c’è la certezza di non traumatizzare l’apparato radicale. In questo caso, fin dall’inizio bisogna essere sicuri di far uscire dal vaso la pianta con il pane di terra integro.
Se invece questa sicurezza non c’è, l’epoca più opportuna è dopo il riposo vegetativo, a fine inverno/inizio primavera. (non dopo marzo). Questa indicazione vale per tutte le piante da esterni e da interni, anche se quest’ultime sono di origine tropicale e non hanno un vero periodo vegetativo.
E’ meglio evitare rinvaso e travaso solo in due occasioni:
- quando la pianta è in pieno riposo vegetativo, perchè il nuovo volume di terra non verrebbe subito esplorato dalle radici ed il ristagno di umidità in quest’area favorirebbe la comparsa di marciumi all’apparato radicale.
- quando la pianta è in fioritura o in fase di fruttificazione.
Vista la necessità di estrarre la pianta dal suo contenitore abituale, la prima attenzione da porre riguarda la chioma che, nel corso di queste operazioni, può subìre gravi danni (anche a causa della scarsa maneggevolezza di un insieme pianta-contenitore grandi e pesanti). Può essere l’occasione giusta per asportare le parchi secche o per potare, al fine di ridurre la massa vegetativa.
Nel caso di piante spinose occorre predisporre intorno alla chioma alcuni strati di carta di giornale per evitare di rompere alcune spine o foglie durante il travaso.
Quando non ci sono le spine, come per molte specie da appartamento, si può fare a meno di proteggere la chioma se la pianta ha un fusto lungo e singolo. (come l’alloro). Se invece la chioma è ramificata fin dalla base, è meglio avvolgerla in un sacco (di nylon, plastica o iuta) per evitare che possa spezzarsi qualche ramo. Il sacco va sfilato dal basso verso l’alto al fine di assecondare il riposizionamento di foglie e rami.
Rinvaso e travaso delle piante da appartamento: come si procede?
Prima di effettuare il rinvaso o il travaso controllare il contenuto idrico del terriccio: se è molto bagnato occorre rimandare l’operazione. Mentre se è troppo asciutto bisogna inumidirlo qualche ora prima di procedere.
Se si ha a che fare con una pianta piccola, l’estrazione del vaso è piuttosto semplice: si tiene il contenitore per il fondo con una mano e si batte leggermente il bordo contro un tavolo, allo scopo di facilitare il distacco della terra dalle pareti del contenitore. Poi si capovolge il vaso sulla mano libera, tenuta aperta in modo che la base della pianta si inserisca tra il dito medio e l’anulare e che il palmo impedisca la caduta del terriccio. A questo punto il pane di terra può essere estratto. Se l’operazione non risulta agevole, si continua a battere sul bordo e sulle pareti del contenitore fino alla fuoriuscita della zolla.
Quando si ha a che fare con un grande esemplare, in un vaso di 40-60 cm di diametro,, è impossibile rovesciare il vaso con una mano. Per agevolare il distacco del terriccio dalle pareti del vaso è possibile battere, con le mani o con un oggetto robusto, le pareti dello stesso vaso, tutt’attorno e per l’altezza.
- Si impugna saldamente la pianta dalla base del fusto e si tira per verificare, senza strattonare, se il pane di terra è libero. In caso contrario, si batte ancora sulle pareti del vaso e si procede a far passare la lama lunga e resistente di un coltello radente lungo le pareti interne del vaso, avendo cura di tagliare le eventuali radici attaccate al contenitore stesso.
- Si estrae la zolla dal contenitore e la si appoggia su un tavolo per controllare le radici ed eliminare sia quelle morte sia il materiale drenante. Se l’apparato radicale ha “fatto il giro” del vaso, formando una massa compatta, è opportuno praticare un taglio a croce sul fondo, divaricare leggermente i lembi della zolla ed inserirvi terriccio nuovo ed umido.
- Sul fondo del vaso, vecchio o nuovo a seconda che si stia facendo il rinvaso o il travaso, si predispone lo strato drenante di almeno 2 cm formato da ghiaia, argilla espansa o cocci di terracotta, sopra al quale si collocano un pò di terriccio nuovo e la pianta con la sua zolla.
- Si controlla l’altezza del terreno rispetto al contenitore, poichè si deve lasciare almeno un paio di cm dalla zolla di terra al bordo del vaso, allo scopo di creare un catino di raccolta dell’acqua irrigua. Poi si distribuisce altro terriccio fresco sui bordi tra il vaso e la pianta, comprimendo a mano con le dita ed un bastoncino per eliminare eventuali sacche d’aria. Può essere utile formare una sorta di invaso lasciando il terriccio più alto ai bordi rispetto al colletto, tanto nel giro di poco tempo sicuramente il terreno ai lati si livellerà, per via dell’acqua che scendendo trasporta particelle terrose. Infine si innaffia a fondo. Si può ripetere l’operazione dopo poche ore, per assicurarsi che la terra si sia bene impregnata di acqua.
Se la pianta da appartamento rimane nel vaso occorre asportare il terriccio superficiale per alcuni cm, facendo attenzione a non rompere le radici legnose, deputate all’ancoraggio. Poi far penetrare una lama lunga e resistente radente alle pareti del vaso, così da tagliare le eventuali radici attaccate al contenitore.
- I vuoti che si saranno formati tutt’attorno alla zolla andranno colmati con substrato fertile e leggero, contenente terriccio da orto e sabbia privo di torba. Mentre in superficie si aggiungerà il terreno allo stesso livello precedente con terriccio idoneo alla specie coltivata.
- A questo punto si comprime bene il substrato, in modo da non lasciare camere d’aria sotterranee e si colma fintanto che la terra non si abbassa più.
- A questo punto occorre innaffiare in modo abbondante, a più riprese.
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