Piccola guida su come preparare le nostre amiche piante all’inverno
A settembre anche le piante terminano la loro avventura estiva per iniziare ad avviarsi al riposo dei mesi più freddi: sta a noi aiutarle al meglio nel loro percorso. Ma come?
Sicuramente la prima operazione da fare è quella della pulizia. Cominciamo quindi a tirar via foglie, fiori e rametti secchi. Poi, a meno che non vi si evidenziano muffe o parassiti, ci potremo servire del materiale ricavato, aggiungendo magari anche le erbacce, per fare la pacciamatura delle piante più delicate, come le rose o il gelsomino, in vista dei rigori dell’autunno. A parte foglie molto coriacee come, ad esempio, quelle delle magnolie, mettiamo allora tutto il secco mischiato in un sacco, battendolo bene per frantumarlo. Ne verseremo via via un pò attorno al fusto della pianta da proteggere.
Oltre a riparare dal freddo, ad ogni annaffiatura il manto secco cederà al terreno dell’azoto, nutrendolo in modo naturale.
Spazio alle specie invernali
Togliamo le piante in esaurimento, quali petunie o peonie, buttandole nell’umido, poi mischiamo bene alla terra dei loro vasi un pò di terriccio universale fresco. Ora i contenitori saranno pronti ad accogliere nuovi ospiti che non temano i rigori invernali: potremo, per esempio, alternare l’erica, nelle varianti viola e bianca, a bellissimi cavoli ornamentali purpurei e completare la composizione con il verde/bianco dell’edera variegata.
Se amiamo seguire le mode, gli esperti del verde prevedono per quest’anno il grande boom dell’Eucheria e dell’elegante Erba Nera, che in primavera ci regalerà una bella fioritura rosa. Sono piantine perenni, che non diventano molto grandi, non temono nemmeno la neve ed in più sono davvero economiche.
Via il secco!
La potatura più decisa sarà rimandata a Marzo, limitiamoci adesso a levare via il secco e ridimensionare gli elementi più invadenti. Delle rose togliamo solo i cinorroidi, le palline che si sono sostituite ai fiori. C’è chi le conserva come decorazioni natalizie, magari spruzzate d’oro. Tirando via i fiori secchi delle petunie resterà una campanellina che racchiude i semi. Conserviamoli in un pezzetto di carta forno ed in primavera li interreremo. Attenzione a seminarne nel singolo vaso appena un pizzico, per evitare il sovraffollamento.
Ed i bulbi , ad esempio, quelli di tulipani o nasturzi? Quando la temperatura comincia a scendere sotto i 15 gradi è il momento giusto per piantarli: vanno posizionati in vasi molto profondi, con la punta verso l’alto, ad una profondità variabile: i narcisi richiedono la copertura di appena qualche millimetro, mentre i tulipani andranno interrati a 5 cm di profondità. Oggi sono molto di moda anche gli Agapanti, spettacolari nelle gradazioni del blu e del viola: se alterniamo i bulbi con quelli degli Iris, la prossima primavera saremo premiate da una splendida composizione. Ma anche dagli spicchi d’aglio, interrati a mezzo centimetro di profondità nasceranno belle piantine con palle di fiori bianchi o viola, del tutto inodori. Il cosiddetto tulipano nero, oggi tanto spinto in mercati e garden center, ci potrebbe deludere perchè non è affatto nero, ma rosso scuro.
I gerani possono tranquillamente sopravvivere alla stagione fredda. Verso metà Ottobre, a fioritura esaurita, l’accorgimento è quello di potarli quasi totalmente e ricoverare i vasi in cantina al buio e senza acqua, sino a quando cominceranno a buttare nuove foglioline, il prossimo marzo. Sarà il segnale di bagnarli di nuovo e rimetterli all’esterno. Altrimenti si possono tirare fuori le piantine dalla terra con le loro radici, scrollarle bene per pulirle e poi legarle per farne dei mazzi da appendere al buio a testa in giù. La prossima primavera le rinvaseremo.