Originaria dell’ Australia, Malacca, Cina, Africa e Perù, il Platicerio è di grande effetto decorativo: pianta epifita delle Polipodiacee, nelle zone d’origine vive aggrappato ai tronchi degli alberi non per trarne alimento, ma solo per avere un sostegno “aereo” che le permetta di far ricadere verso il basso le lunghe fronde piatte, che le hanno regalato il soprannome di felce “a corna di cervo”.
Il Platicerio è una pianta d’appartamento che vuole contenitori pensili o ciotole ricavate da cortecce
Non è una pianta facile da coltivare e mantenere, ma vale comunque la pena di provarci. Riempite il vaso con 1/3 di sfagno e 2/3 di torba da miscelare con concimi naturali a lenta cessione, che garantiranno una crescita sana ed un’intensa colorazione grigio-verde. Quando la sistemate a dimora, attenti a non danneggiare la fitta e vellutata peluria delle foglie perchè la pianta ne morirebbe.
Alla sua base si sviluppano foglie marrone chiaro che sembrano secche, ma che servono da sostegno a quelle principali.
In casa, le felci in inverno soffrono per la mancanza di umidità: il Platicerio, invece, quasi ne gode, anche se annaffiarlo è comunque necessario. Il modo migliore e sicuramente il più pratico, è quello di immergere (almeno una volta a settimana e per un’ora circa) il contenitore in una bacinella colma di acqua decantata; oppure irrorare dal basso la pianta, in modo tale che le radici usufruiscano di umidità costante senza “affogare” in una quantità eccessiva di acqua.
Il Platicerio desidera avere subito una sistemazione definitiva
Più di altre piante, il Platicerio richiede un ambiente caldo e luminoso, ma bisogna evitare che i raggi del sole rifratti dai vetri colpiscano o che spifferi e correnti di aria fredda la facciano soffrire.
Solo in primavera inoltrata e d’estate potrete portarla all’aperto, sistemandola in buona luce, ma completamente all’ombra. Trapiantatela a fine inverno e moltiplicatela separando dalla pianta madre le giovani piantine sviluppatesi.
Quali sono i nemici del platicerio?
Se le belle fronde verde-grigio del vostro Platicerio marciscono e cadono, avete esagerato con le annaffiature. Con un coltello ben affilato, tagliate allora, alla base, le foglie irrimediabilmente danneggiate e lasciate che l’acqua si asciughi del tutto prima di annaffiare di nuovo.
Se sulle foglie compaiono dischetti di colore bruno, l’ospite indesiderato è la cocciniglia: rimuovetela molto pazientemente con un fiocco di cotone imbevuto di alcol denaturato e passatene poi un altro imbevuto di acqua, per togliere eventuali residui di alcool sulle stesse.
Ricordate che le foglie non vanno strofinate nè lucidate: se proprio desiderate spolverarle, fatelo molto delicatamente, con un morbidissimo piumino.