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Rosa canina: a cosa serve e quali sono le sue proprietà curative?

La rosa canina rallegra i giardini con i suoi fiori delicati e racchiude concentrazioni di vitamina C ben 40 volte superiori a quella contenuta nel succo di limone. Scopriamo insieme a cosa serve e quali sono le sue proprietà curative.

Rosa canina: utilizzata a scopo curativo

Pur essendo le rose selvatiche molto simili tra loro, la Rosa canina detta anche “rosa di macchia” o “delle siepi” è non solo la più facilmente individuabile, ma soprattutto tra le più utilizzate a scopo curativo.

La parte utilizzata a questo scopo consiste nei suoi “falsi” frutti di colore rosso-aranciato, carnosi e lucenti. Non si tratta infatti di un vero frutto ma di un involucro contenente i veri frutti della pianta. I frutti si chiamano acheni, sono ovali, hanno una consistenza cornea e sono ricoperti di peli.

Molte le sostanze naturali contenute nei cinorrodi (falsi frutti), dai carotenoidi alle pectine, dai tannini ai flavonoidi. Ma ciò che li caratterizza è un elevato contenuto di vitamina C, che rende la rosa canina uno dei supporti naturali utili per rinforzare le difese immunitarie, migliorando la resistenza dell’organismo di fronte agli attacchi delle malattie da raffreddamento e delle sindromi influenzali.

Rosa canina: elevato contenuto di vitamina C

L’integrazione di vitamina C attraverso l’uso della rosa canina può svolgere anche attività coadiuvante nei casi di anemia. La vitamina C partecipa infatti ai meccanismi di distribuzione e di accumulo di ferro e contribuisce a mantenere infatti le riserve di acido folico.

Per garantire un giusto apporto di vitamina C è però preferibile ricorrere ai frutti freschi o alle forme che li contengono (ad esempio, il gemmo derivato in gocce): il processo d’essiccazione cui vengono sottoposti i cinorrodi distrugge infatti gran parte della vitamina C presente.

Come può essere utilizzata la rosa canina?

  • Estratto secco: la rosa canina si può utilizzare in capsule o compresse di estratto secco. Verifica, al momento dell’acquisto, che l’estratto di rosa canina assicuri almeno l’assunzione di 60 mg di vitamina C al giorno.
  • Infuso: se ne può preparare l’infuso. Utilizza un cucchiaino di frutti a pezzi per una tazza d’acqua bollente (150 ml), da consumare 2/3 volte al giorno.
  • Gocce: interessante e pratica l’alternativa del macerato glicerico in gocce. Da utilizzare già a partire dall’autunno alla dose di 20/30 gocce diluite in poca acqua prima dei pasti. Almeno per 20 giorni al mese, per 2/3 mesi.

L’impiego della rosa canina è particolarmente indicato, in virtù dei tannini presenti nel suo fitocomplesso, in caso di diarrea e in caso di colite spastica o nelle gastroenteriti tipiche dei bambini.

Grazie al contenuto di flavonoidi e carotenoidi, questa pianta può trovare applicazione anche per uso topico. Viene impiegata spesso come emolliente e protettivo della pelle e per la sua attività vaso protettrice ed antiinfiammatoria.

Rossana Nardacci

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