La produzione di riso bio è possibile grazie all’uso di sementi di alta qualità chiamati OGM-free, a cui si accompagna un impegno continuo teso al miglioramento della qualità del suolo grazie all’utilizzo di una serie di misure naturali per minimizzare l’impatto di parassiti ed erbe infestanti senza ricorrere all’uso di pesticidi e diserbanti chimici.
A differenza dei produttori di riso convenzionale, che abitualmente fanno ampio uso di fertilizzanti chimici, i coltivatori di riso biologico utilizzano una serie di misure naturali per mantenere e migliorare la fertilità del suolo. Ciò è possibile grazie alla copertura dei campi con concime biologico ed anche alla rotazione delle colture con leguminose dalle radici profonde.
Il controllo dei parassiti è una sfida costante sia per i coltivatori di riso convenzionale che di riso biologico.
I parassiti più temuti sia per i coltivatori di riso convenzionale che di riso biologico sono i curculioni, le cui larve si nutrono delle piante giovani riducendo fortemente il sistema radicolare. Piante con radici ridotte crescono male ed hanno una bassa resa.
Un altro problema è rappresentato dai gamberetti, i quali si nutrono di piante di riso appena germinate. Le malattie parassitarie invece possono attaccare sia le piante giovani che le piante mature.
Alti livelli di azoto possono essere rinvenuti nel terreno, dopo l’uso di fertilizzanti chimici nella coltivazione di riso convenzionale non bio.
L’eccesso di azoto predispone il terreno all’infestazione da parte di altri parassiti e malattie.
Gli agricoltori convenzionali disinfestano periodicamente i terreni applicando pesticidi e prodotti chimici nella coltivazione di riso non biologico.
I coltivatori di riso biologico per riuscire ad operare un controllo su malattie e parassiti, utilizzano diverse strategie tra cui diverse modalità di semina, varietà e selezione delle specie e rotazione colturali per sopprimere le erbacce ed incrementare la produzione di riso.
Nelle coltivazioni di riso biologico si usano anche le inondazioni dirette con acqua per eliminare le piante infestanti e favorire la crescita delle piante risicole.
Per quanto concerne invece la raccolta, i coltivatori di riso tradizionale generalmente vendono la loro produzione come riso bianco.
Riguardo la fase di stoccaggio del riso, esso deve essere asciugato fino a circa il 15% di umidità per consentirne la conservazione.
Lo stoccaggio del riso convenzionale si basa su una serie di controlli chimici di sintesi per garantirne l’integrità. Invece lo stoccaggio del riso biologico si basa sul monitoraggio e la pulizia accurata.
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