Alimentazione

Il buono della pasta integrale

La pasta integrale aiuta a controllare l’assorbimento dei grassi e dei carboidrati agevolando il transito intestinale.

La pasta è alla base della dieta mediterranea, è il simbolo del nostro Paese e può essere prodotta solo con semola di grano duro ed acqua.

La sua variante integrale piace sempre di più. Questo perché aiuta a seguire le regole di una sana alimentazione. L’ingrediente principale è la semola di grano duro che ha conservato gli elementi presenti nello strato più esterno del chicco, soprattutto le fibre, in gran parte assenti nella semola di grano duro raffinata, usata per la classica pasta “bianca”.

Le virtù della pasta integrale

Nella dieta mediterranea, dai carboidrati complessi contenuti nei cereali deve provenire tra il 45 ed il 55% dell’energia totale giornaliera. La metà di questi dovremmo prenderli da prodotti che contengono farina integrale.

In un’alimentazione varia ed equilibrata, la pasta integrale è senz’altro una scelta salutare. Aiuta a raggiungere quei 30 grammi di fibre consigliati nella giornata, scegliendo  tra i tanti alimenti che le contengono: verdura, frutta e farine di cereali integrali.

Nell’ambito di una dieta ben bilanciata, la pasta integrale, grazie all’alto contenuto di fibre, aumenta il senso di sazietà al termine del pasto, aiuta a controllare l’assorbimento dei grassi e dei carboidrati e favorisce un buon transito intestinale.

Ci sono però dei limiti nel consumo di pasta integrale, dovuti proprio al suo contenuto di fibra, che se assunta in eccesso, può causare nel tempo un’irritazione all’ intestino e, da un punto di vista nutrizionale, rischia di ridurre l’assorbimento di nutrienti utili come vitamine, antiossidanti e minerali presenti nel pasto.

Pasta integrale: oltre la fibra c’è di più

Nella pasta di grano duro integrale non c’è solo una quantità di fibra fino a 4 volte superiore rispetto alla pasta “bianca”. Ci sono anche più minerali, vitamine del gruppo B, grassi polinsaturi ed antiossidanti.

Provengono tutti dalle parti del seme che di solito vengono separate quando si produce la semola raffinata.

Come possiamo essere sicuri che la nostra pasta che acquistiamo sia davvero integrale? Leggiamo bene l’elenco degli ingredienti, non fidiamoci solo del colore più scuro e cerchiamo la dicitura “semola integrale”.

In commercio si trovano anche paste di semola di grano duro (non integrali). A questa pasta viene aggiunta la crusca: contengono una buona quantità di fibre, ma gli altri preziosi nutrienti del seme intero.

Rossana Nardacci

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