Dopo i recenti casi in Europa, si torna a parlare di rischio contaminazione da listeria negli alimenti.
L’estate 2018 rischia di essere caratterizzata dalla listeria: in Europa ci sono state 47 segnalazioni di intossicazione e 9 morti.
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C’è stato il caso del minestrone Findus ritirato dal commercio per rischio listeria nei fagiolini e nel mais, stessa motivazione dietro al ritiro di un lotto di prosciutto cotto Fiorucci. E poi le uova contaminate con l’insetticida Fipronil, l’insalata con sospetto contagio di salmonella ed infine il caso dell’acqua in bottiglia con un’alta concentrazione di idrocarburi aromatici. Insomma, il dubbio se gli alimenti che portiamo in tavola siano o no salutari è lecito.
I rischi di contaminazione da listeria negli alimenti sono l’effetto di potenziali criticità in fase di produzione o trasformazione o per la presenza di patogeni, tossine, parassiti o sostanze chimiche.
Le contaminazioni rendono insicuri gli alimenti, esponendo a rischi di intossicazione, avvelenamento, infezioni e, nei casi più gravi, malattie degenerative. In termini generali possiamo dire che i fenomeni di contaminazione sono attribuibili, nella maggior parte dei casi, a cause accidentali. Nella maggior parrte dei casi hanno luogo durante le varie fasi di produzione, trasformazione, stoccaggio e distribuzione dell’alimento.
A volta si tratta di verificare un parametro a fronte di una criticità o un’allerta. Altre volte si rientra invece in una logica di controllo del fornitore di materie prime, semi trasformati o prodotti finiti alimentari.
La capacità di operare analiticamente su diverse matrici ci permette di trattare molti alimenti e per le problematiche più varie. Per questo motivo è possibile parlare di frequenza di controllo o periodicità di analisi. Potrebbe però essere confortante per la filiera e per il consumatore sapere che il controllo è quotidiano.
Controllare sempre la data di scadenza e la modalità di conservazione degli alimenti è fondamentale. Non sono banalità. Nel carrello, alcuni cibi potrebbero influenzare le componenti organolettiche di altri, per cui è bene non mettere a contatto alcuni alimenti tra loro. Le carni rosse vanno tenute separate da quelle bianche e tutta la carne cruda va messa distante e, quando possibile, in sacchetti o involucri separati dagli altri cibi pronti.
Quando comprate i surgelati evitate lo scongelamento dei prodotti nel tragitto verso casa perché se il cibo non è refrigerato in modo corretto i batteri più pericolosi possono riprodursi rapidamente. Una volta a casa, organizzate bene il frigorifero, suddividendo la spesa su piani diversi per una migliore conservazione. Carne cruda, pollame, pesce e crostacei devono essere tenuti separati dagli altri cibi per evitare la contaminazione incrociata da un cibo all’altro.
Questi sono solo semplici consigli che purtroppo non ti garantiscono di consumare alimenti contaminati da listeria.
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