Primo assaggio della carne-non carne: il fake hamburger

Fake hamburger: di cosa si tratta?

Ottenuto in laboratorio, arriva in Italia  il fake hamburger composto con le proteine vegetali di piselli e barbabietole.

burger-veg1 Primo assaggio della carne-non carne: il fake hamburger

Stessa quantità di proteine e di grassi. Zero colesterolo, alta sostenibilità. Così si presenta al pubblico il cosiddetto fake hamburger. Il burger di carne che, però, carne non è. Ma non è neanche setain, solitamente l’alternativa vegana più diffusa al tipico piatto americano. E quindi non contiene soia nè glutine, ma neanche ogm oppure antibiotici.

Il fake hamburger è 100% vegetale

 

Eccola qui, l’ultima frontiera del cibo-non cibo (espressione in realtà errata, perchè si tratta di un vero e proprio alimento, come d’altra parte possono esserlo gli insetti in quasi cento Paesi del mondo) ed arriva dall’Università di Stanford, California.

Il fake hamburger è 100% vegetale, composto dalle proteine di piselli e della barbabietole, lieviti naturali, fibre ed olio di cocco. Con l’aspetto, il gusto, la succosità, il profumo e la consistenza del manzo. Al punto che si tratta di un prodotto rivolto anche e soprattutto ai carnivori, piuttosto che ai vegani.

Chi l’ha assaggiato dice che è buono. Chi l’ha prodotto punta molto sull’alta sostenibilità: il risparmio rispetto alla lavorazione della carne animale equivale al 95% di terra utilizzata, al 75% di acqua ed un abbattimento delle emissioni di gas serra dell’87%.

Hamburgeria Well Done di Bologna

I primi in Italia ad abbracciare la “fake meat” sono i gestori dell’hamburgeria Well Done di Bologna, premiata anche dal Wall Street Journal come una delle migliori d’Europa, che presto arriverà anche in altre città, Milano compresa.

La nuova frontiera del food, insomma, passa anche per questo genere di alimenti.

Alcune ricerche, infatti, rivelano che la fame nel mondo nel 2050 sarà paragonabile ad una catastrofe a fronte di risorse in esaurimento  (in particolare le proteine) e di sprechi sempre più sconsiderati. Non a caso, da tempo il mondo ha aperto al consumo di insetti: un anno fa è stato presentato in Italia il pandoro preparato con la farina a base di baco da seta. Chi lo ha assaggiato senza conoscerne gli ingredienti non si è accorto di nulla, a parte un gusto tendente alla nocciola.