Mattino, mezzogiorno e sera, ogni settimana ci mangiamo una bella tessera del Bancomat. A lanciare l’allarme è il Wwf: in un recente studio ha fatto i conti dei frammenti di plastica che ingeriamo ogni sette giorni grazie a tutto ciò che mettiamo nel piatto e nel bicchiere. Corrispondono a ben 5 grammi, l’equivalente del peso di una carta di credito! Sta diventando, insomma, una lotta contro il tempo: o ci diamo una regolata varando metodi di produzione green che mettano al bando la plastica ed altri prodotti inquinanti e trasformando in risorse rifiuti e scarti di produzione, o il pianeta alza bandiera bianca. E noi con lui. Sul piano individuale ci spetta il compito di rivedere stile di vita e modelli di consumo per essere “digeriti” dall’ambiente, invece di avvelenarlo. Ed anche sul fronte della produzione qualcosa si muove.
Nel nostro Paese la ricerca sta facendo grandi passi avanti per individuare nuovi materiali con un minor impatto ambientale eliminando quelli che interagiscono negativamente sul Pianeta. Per far fronte alle emergenze ambientali occorre innanzitutto rivedere i nostri modelli di consumo e riferirsi all’economia circolare, il che consente di guardare a prodotti e processi produttivi virtuosi, meno impattanti e più sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.
Molte aziende in Italia stanno investendo ed innovando, non senza sforzi, per consentire alle generazioni future di guardare al domani con maggior fiducia e per sovvertire le logiche che ci hanno portato a quello che viene definito come punto di non ritorno.
I bastoncini per le orecchie in materiale plastico per legge non sono più prodotti, ma continuano ad essere presenti nelle nostre vite e sulle nostre spiagge, dove tra sabbia e ciottoli spesso riaffiorano le asticelle, buttate nei wc e risputate dal mare. D’altronde, nei nostri lidi, sino all’80% dei rifiuti è costituito da bottiglie. sacchetti, contenitori per alimenti, oggetti per la pesca.
Il bando Ue mette fuori legge posate, palloncini, piatti, cannucce in plastica a partire dal 2021, ma già adesso in diverse spiagge ci si è schierati a favore dell’ambiente.
La Regione Puglia ha annunciato lo stop agli oggetti monouso in tutti gli stabilimenti balneari, a Rimini gli operatori non possono più usare bicchieri e cannucce in plastica. Stessa cosa ad Ancora ed anche in Sardegna in cui si trovano sempre più litorali plastic free.
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