Le pratiche del rinvaso e travaso delle piante da appartamento sono diverse per un dettaglio: la dimensione del vaso.
Nel caso del rinvaso la pianta da appartamento viene posta nello stesso contenitore giù utilizzato in precedenza. Si tratta di un’operazione che si compie per rinnovare il terriccio e lo strato drenante circostanti la zolla.
Nel travaso invece si usa un contenitore di solito più grande di un paio di misure. Si effettua quando il vaso è diventato piccolo e la pianta non riesce più a crescere manifestando segni di sofferenza generale.
Rinvaso e travaso possono essere eseguiti in qualunque momento dell’anno, se c’è la certezza di non traumatizzare l’apparato radicale. In questo caso, fin dall’inizio bisogna essere sicuri di far uscire dal vaso la pianta con il pane di terra integro.
Se invece questa sicurezza non c’è, l’epoca più opportuna è dopo il riposo vegetativo, a fine inverno/inizio primavera. (non dopo marzo). Questa indicazione vale per tutte le piante da esterni e da interni, anche se quest’ultime sono di origine tropicale e non hanno un vero periodo vegetativo.
E’ meglio evitare rinvaso e travaso solo in due occasioni:
Vista la necessità di estrarre la pianta dal suo contenitore abituale, la prima attenzione da porre riguarda la chioma che, nel corso di queste operazioni, può subìre gravi danni (anche a causa della scarsa maneggevolezza di un insieme pianta-contenitore grandi e pesanti). Può essere l’occasione giusta per asportare le parchi secche o per potare, al fine di ridurre la massa vegetativa.
Nel caso di piante spinose occorre predisporre intorno alla chioma alcuni strati di carta di giornale per evitare di rompere alcune spine o foglie durante il travaso.
Quando non ci sono le spine, come per molte specie da appartamento, si può fare a meno di proteggere la chioma se la pianta ha un fusto lungo e singolo. (come l’alloro). Se invece la chioma è ramificata fin dalla base, è meglio avvolgerla in un sacco (di nylon, plastica o iuta) per evitare che possa spezzarsi qualche ramo. Il sacco va sfilato dal basso verso l’alto al fine di assecondare il riposizionamento di foglie e rami.
Prima di effettuare il rinvaso o il travaso controllare il contenuto idrico del terriccio: se è molto bagnato occorre rimandare l’operazione. Mentre se è troppo asciutto bisogna inumidirlo qualche ora prima di procedere.
Se si ha a che fare con una pianta piccola, l’estrazione del vaso è piuttosto semplice: si tiene il contenitore per il fondo con una mano e si batte leggermente il bordo contro un tavolo, allo scopo di facilitare il distacco della terra dalle pareti del contenitore. Poi si capovolge il vaso sulla mano libera, tenuta aperta in modo che la base della pianta si inserisca tra il dito medio e l’anulare e che il palmo impedisca la caduta del terriccio. A questo punto il pane di terra può essere estratto. Se l’operazione non risulta agevole, si continua a battere sul bordo e sulle pareti del contenitore fino alla fuoriuscita della zolla.
Quando si ha a che fare con un grande esemplare, in un vaso di 40-60 cm di diametro,, è impossibile rovesciare il vaso con una mano. Per agevolare il distacco del terriccio dalle pareti del vaso è possibile battere, con le mani o con un oggetto robusto, le pareti dello stesso vaso, tutt’attorno e per l’altezza.
Se la pianta da appartamento rimane nel vaso occorre asportare il terriccio superficiale per alcuni cm, facendo attenzione a non rompere le radici legnose, deputate all’ancoraggio. Poi far penetrare una lama lunga e resistente radente alle pareti del vaso, così da tagliare le eventuali radici attaccate al contenitore.
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