Incendi, insidia dell’estate. Come prevenirli?

Gli incendi anche se in calo hanno sempre effetti devastanti

Gli incendi boschivi diminuiscono come numero ed estensione, ma aumentano di intensità, con il rischio di diventare più difficilmente controllabili. Questo il dato emerso dal rapporto nazionale del Crea, l’ente pubblico di ricerca in agricoltura, sullo stato delle foreste in Italia. A parte picchi particolarmente critici quali quelli del 2007 e del 2017, nel nostro Paese, infatti, in circa il 90/95% dei casi innescati da mano umano per colpa o dolo, va gradatamente decrescendo, sia numericamente sia quanto a superficie interessata. La restante parte, quella cioè scatenata da eventi culturali come un fulmine, è invece in crescita. Perchè? Scopriamolo insieme.

  • La siccità non aiuta. Ci sono due concause, la prima rappresentata dal contesto climatico che sta cambiando e vede lunghissimi periodi di completa siccità, ondate di calore eccezionali e temporali tanto improvvisi quanto violenti, con piogge di fulmini che hanno quindi gioco facile nell’innescare focolai di incendi.  Poi c’è l’abbandono  delle tradizionali pratiche dell’agricoltura: sino a pochi decenni fa, infatti, si provvedeva regolarmente alla gestione dei boschi ed alla manutenzione dei tanti muretti a secco, mentre l’allevamento del bestiame all’aperto manteneva pulito il territorio. Oggi queste pratiche vanno scomparendo e le nostre zone verdi sono sovraccariche di rami secchi, alberi morti, cespugli e sterpaglia: un’enorme massa di potenziale combustibile che fa sì che oggi, in caso di incendio, le fiamme possono raggiungere anche i 30/40 metri ed altissime velocità di propagazione, diventano di fatto difficilmente controllabili: tanto da rendere poco efficaci anche gli interventi aerei di spegnimento degli elicotteri e dei Canadair.

Un’altra nuova emergenza è rappresentata dai cosiddetti incendi di interfaccia che, complice l’allargamento progressivo del verde nelle aree immediatamente attorno alle città, vede spesso le fiamme divampare vicinissime alle case, con grande rischio per la popolazione.

  • Buone abitudini. Per correre ai ripari serve una nuova strategia di prevenzione omogenea sull’intero territorio nazionale, pubblico e privato. Una soluzione per rendere gli incendi più controllabili, si può attuare attraverso puntuali interventi di gestione, creando fasce tagliafuoco prive di vegetazione che spezzano la continuità del bosco e possono rallentare le fiamme, così da impedire che queste si propaghino e rendendo più incisivi gli interventi di lotta a terra.

Anche noi privati cittadini, però, siamo tutti chiamati a fare la nostra parte. Come? Spegniamo sempre mozziconi o fiammiferi quando siamo all’aperto e non gettiamoli mai dal finestrino dell’auto.

Meglio evitare i barbecue nelle zone verdi al di fuori delle specifiche aree predisposte e comunque bisogna accertarsi che le braci siano spente, gettandovi sempre dell’acqua.

Portiamoci a casa i sacchetti con la spazzatura perchè i rifiuti sotto i raggi  del sole possono prendere fuoco per autocombustione. Nel nostro giardino evitiamo di incendiare sfalci e sterpaglie portandoli invece all’isola ecologica. Vedendo un focolaio d’incendio anche piccolo, non pensiamo che abbia già provveduto qualcun altro ma chiamiamo il numero unico di emergenza, 112.

 

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