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“La tua presenza mi scalda”, è il significato simbolico attribuito alla schefflera, forse perchè in Nuova Zelanda, ancora oggi, il suo legno si usa per ottenere il fuoco.
Originaria di Nuova Zelanda, India, Asia, appartiene alla famiglia delle Araliacee: ha un aspetto arbustivo, ma può essere allevata anche ad alberello. Le foglie sempreverdi sono palmate, lucenti e di colore verde intenso. I fiori insignificanti, a grappolini, sono di colore verdastro.
Il suo terriccio ideale è composto da terra da giardino, sabbia di fiume e terriccio organico in parti uguali. La piantagione va effettuata a Gennaio, così come il rinvaso.
In casa deve essere sistemata lontano da qualsiasi fonte di calore e dai raggi diretti del sole; desidera luce ed umidità (vaporizzate spesso il fogliame con acqua distillata) perchè l’aria secca provoca l’ingiallimento e la caduta delle foglie. Per evitare tale fisiopatia procuratevi dei buoni umidificatori da applicare ai termosifoni ed appoggiate il vaso che ospita la schefflera su di un sottovaso contenente ghiaia ed acqua (il livello di quest’ultima dovrà sempre rimanere al di sotto di quello della ghiaia); l’acqua che evaporerà terrà costantemente umidi l’apparato radicale e la parte basale della pianta.
La schefflera può essere riprodotta mediante la moltiplicazione per talea, da eseguirsi in primavera; oppure per margotta, a Giugno. La margotta consiste nell’incidere obliquamente per 3/4 uno dei fusti principali, nell’avvolgere il taglio con dello sfagno o altra materia organica impregnata di acqua e radicante e nel proteggere il tutto con una “benda” di paraffina in film. Dopo 30/40 giorni sulla parte tagliata della talea, spunteranno piccoli peluzzi radicali. Quando quest’ultimi avranno raggiunto la lunghezza di 2/3 cm, la talea radicata potrà definitivamente essere sistemata in un vaso di coccio molto poroso, contenente terriccio morbido, fresco ed umidiccio. Fate molta attenzione con le innaffiature perchè, se è vero che la schefflera vuole molta umidità, è anche vero che i ristagni di acqua intorno alle radici la farebbero soffrire fino al punto di farla morire. Ed allora abbiate molta cura di drenare il fondo con ghiaia ed argilla espansa.
Afidi, cocciniglia e ragnetto rosso sono i nemici più comuni della schefflera. Contro gli afidi vaporizzate una soluzione di 20 gocce di piretro naturale per litro d’acqua a prima mattina o durante il tramonto e mai durante le ore calde della giornata. Il trattamento va ripetuto ogni 10 giorni.
In caso di cocciniglia utilizzate un cucchiaino di olio bianco per litro d’acqua da vaporizzare ogni 10 giorni.
Contro il ragnetto rosso usate un acaricida spray o vaporizzate la punta di un cucchiaino di zolfo bagnabile per litro d’acqua.
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