“Tradimento” è il significato simbolico attribuito al papavero, forse per le proprietà ipnotiche del succo che se ne estrae, ricco di sostanze ritenute pericolose (morfina, codeina, papaverina, narcotina ed altre).
Il papavero ha origini molto antiche e da sempre è stato utilizzato per ricavarne un olio commestibile, adatto alla preparazione di dolci.
Oggi questa coloratissima pianta va scomparendo, specialmente nelle pianure in cui i diserbanti hanno decimato i papaveri anche sugli argini dei fossi e lungo i bordi delle strade.
Originario dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa, appartiene alla famiglia delle papaveracee, che comprende circa 120 specie. E’ una pianta erbacea annuale, biennale o perenne, munita di foglie quasi sempre pelose e pungenti. I fiori, portati da peduncoli lunghi ed esili, sono peduncoli se in boccio ed a coppa eretta quando si aprono. I petali sono leggeri, fragili e setosi, in toni che vanno dal rosso al bianco, dal giallo al viola.
I papaveri si possono anche coltivare sia in vaso sia in piena terra, avendo cura di effettuare semine a scalare, per prolungare la fioritura per più mesi. Potete seminare anche direttamente a dimora, a settembre-ottobre o a marzo, avendo cura di diradare le giovani piantine per assicurare ai futuri papaveri quello spazio tanto desiderato. Non coltivateli perciò in spazi angusti o troppo vicino a siepi e muri di recinzione. Esponete infine in pieno sole o a mezz’ombra.
Queste piante molto decorative, in fondo, hanno poche pretese: basta annaffiarle una o due volte a settimana (a seconda delle temperatura) e concimarle con un prodotto esclusivamente naturale.
Le varietà più diffuse, da coltivare in giardino, sono il papavero ranuascolitrorum (a corolle doppie variegate), il papavero japonicum (a fiori doppi), il papavero nudicaule, detto anche papavero d’Islanda (fiorisce da Giugno a Settembre nelle varie sfumature di giallo ed il papavero somniferum o papavero dei giardini (fiorisce dalla primavera all’autunno inoltrato ed i petali, che sembrano di seta stropicciata possono essere bianchi, rosa, rossi, viola o porpora.
Insomma, regalatevi un papavero: ne ricaverete un pò di buon umore!
Il nemico principale di questa pianta è un fungo chiamato oidio o mal bianco. Qualora le foglie si presentassero con una patina bianca (malattia chiamata appunto oidio), vaporizzate su tutta la pianta una soluzione composta dalla punta di cucchiaino di zolfo per litro d’acqua. Effettuate il trattamento al tramonto e ripetetelo dopo dieci giorni, fino a scomparsa della malattia.
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