Se volete rappacificarvi con qualcuno, fatele omaggio di una pianta di Aquilegia, che simboleggia la “quieta dopo la tempesta”. I suoi fiori, davvero molto belli, caratterizzati da speroni ricurvi che tanto somigliano agli artigli dell’aquila. Probabilmente da qui il nome della pianta.
La splendida Aquilegia appartiene alla famiglia delle ranuncolacee: è una pianta erbacea perenne, con il fusto eretto ed assai ramificato.
Piuttosto diffusa e coltivata nei giardini, l’Aquilegia è molto apprezzata anche come fiore reciso.
L’Aquilegia ha molte varietà, tra cui l’Aquilegia Alpina (perenne), alta da 30 a 50 cm, ama posizioni soleggiate, per regalare fiori azzurri, rosa intenso o bianchi.
L’Aquilegia Caerulea (perenne) alta fino a 50 cm, cresce bene sia se la si espone al sole sia a mezz’ombra, presenta fiori candidi e sfumati di blu e di giallo.
L’Aquilegia Vulgaris (perenne), alta fino ad un metro, preferisce la mezz’ombra e produce fiori bianchi, rosa, porpora e blu.
L’Aquilegia va esposta al sole pieno o a mezz’ombra ed ospitata in un terriccio composto da miscele di torbe neutre ed acide, misto ad 1/3 di sabbia grossolana di fiume.
Il terriccio va tenuto costantemente umido e, pouchè l’acqua non deve ristagnare, è opportuno controllare, di tanto in tanto, il buon drenaggio della buca o del fondo del vaso.
Le Aquilegie, che secondo la specie o la varietà presentano una gamma vastissima di forme o colori straordinari, iniziano a fiorire a primavera inoltrata, protraendo la fioritura fino a metà estate.
La piantagione deve essere effettuata solo a fine primavera, quando ormai è scongiurato il pericolo delle gelate. A primavera inoltrata potete cimentarvi nella moltiplicazione delle Aquilegie per divisione dei cespi o per semina.
Se optate per la semina, è bene ricordare che i semi non vanno interrati in un luogo assolato, ma in vasetti di coccio poroso, da sistemare all’ombra o in un ambiente leggermente riscaldato. Il seme va protetto dall’umidità eccessiva.
L’Aquilegia teme l’attacco degli afidi e della malattia conosciuta come “ruggine”. Qualora le foglie si presentassero puntellinate di macchie color ruggine sulla pagina inferiore, intervenite con una soluzione di acqua ed un cucchiaino di zucchero da vaporizzare uniformemente su tutta la pianta ogni 10 giorni, meglio al mattino presto.
Contro gli afidi procuratevi sette spicchi di aglio ed un peperoncino, triturateli e lasciateli macerare 7 giorni in un litro d’acqua e 10 gocce di alcol etilico denaturato. Filtrate, aggiungete una punta di un cucchiaino di zucchero e vaporizzate la soluzione sulla pianta ogni 10 giorni.
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