Recensioni

L’oro nero di Roma: il Cioccolato dei Trappisti

Il Cioccolato dei Trappisti fu creato nel 1884 negli ambienti delle Catacombe di San Callisto a Roma, dove avvenne la prima produzione di cioccolata, ad opera dei Monaci Trappisti, un ordine di derivazione cistercense proveniente dalla città di Trappes in Francia.

La ricetta del cioccolato trappista venne esportata a Roma da alcuni monaci olandesi.

In poco tempo, il Cioccolato dei Trappisti, si distinse sia per genuinità sia per  qualità, a tal punto da guadagnare riconoscimenti alla Fiera di Bordeaux nel 1896, all’ Esposizione Internazionale di Milano nel 1906 e la Medaglia d’oro della prima Mostra Romana dell’Agricoltura, dell’Industria e dell’Arte Applicata nel 1923.

Agli inizi del Novecento, la diffusione del prodotto aumenta grazie alla creazione di uno spaccio di prodotti Trappisti, situato dove sorge l’Abbazia delle Tre Fontane a Roma e gestito dalla Famiglia Rugghia, la quale inizierà a collaborare con la Comunità dei Padri Trappisti per la produzione e vendita del cioccolato. Una collaborazione che si consoliderà nel tempo fino ad arrivare nel 1973 all’acquisto de “Il Cioccolato di Roma” da parte della Famiglia.

Per affrontare le numerose richieste di cioccolato, nel 1947 la produzione venne trasferita nell’attuale sede di Frattocchie di Marino, all’interno dell’Abbazia Nostra Signora del Santissimo Sacramento.

Il cioccolato continua ad essere commercializzato dalla Famiglia Rugghia, la quale utilizza il marchio distintivo “Cioccolato dei Trappisti”.

Agli inizi del 2000, la Direzione dell’Azienda passa da Antonio Rugghia al figlio Giuseppe, il quale prosegue la produzione del cioccolato rispettando le antiche tradizioni. L’impasto, la raffinazione e la modellazione restano gli stessi ed  il cioccolato continua ad essere lavorato con gli antichi macchinari.

Alla produzione del cioccolato in formato tascabile, viene aggiunta la crema di cioccolato spalmabile sia alle nocciole sia fondente.

Il “Cioccolato dei Trappisti” continua ad essere distribuito in tutta Italia e nel mondo.  La scelta dei rivenditori avviene con particolare cura, preservando la qualità del prodotto al fine di garantire ai clienti la stessa esperienza di gusto dal 1890.

Cioccolato dei Trappisti: dai prestigiosi riconoscimenti a location ideale per set cinematografici

Ancora oggi il Cioccolato dei Trappisti continua a ricevere autorevoli riconoscimenti da importanti esponenti del settore quali “Gambero Rosso” e “Gusto”.

La singolarità della Fabbrica e la sua collocazione hanno fatto sì che questa fosse scelta come location ideale per girare alcune scene del film di Nanni Moretti, intitolato “La messa è finita”.

Inoltre la Fabbrica fu anche oggetto di un documentario della trasmissione RAI “Geo&Geo dal titolo “La Fabbrica del Cioccolato”.

Una Fabbrica Museo che ha mantenuto il sapore unico ed inconfondibile del cioccolato di un tempo

 

Lo stabilimento dei Trappisti è oggi una vera e propria Fabbrica Museo. In un ambiente di lavoro sereno ed appassionato, viene prodotto ancora come allora il Cioccolato dei Trappisti, il quale, grazie alla sua immutata lavorazione artigianale, è sempre freschissimo ed ha mantenuto quel sapore unico ed inconfondibile di un secolo fa.

Inoltre il cioccolato viene prodotto ancora oggi seguendo la stessa antica ricetta monastica ed utilizzando quindi gli stessi ingredienti, con gli stessi tempi di lavorazione, fase per fase, lavorando ancora con macchine d’epoca e modellando infine a mano. In questo modo, gli impasti sono a contatto sempre e solo con pietra e metallo.

Tutte le materie prime sono selezionate. Il cacao lavorato è una pregiata qualità di Trinitario e la nocciola utilizzata è la famosa Gentil Romana DOP, utilizzata solo con una tostatura speciale (come previsto dall’antica ricetta monastica).

Quali sono le fasi della produzione del Cioccolato dei Trappisti?

Tutte le fasi della produzione sono caratterizzate dall’ utilizzo di macchinari d’epoca, i quali, essendo composti da materiali come acciaio, rame e granito puro, non presentano resine e plastiche. Una caratteristica peculiare che garantisce un cioccolato unico, in linea con la tradizione ed ancorato all’eredità dei monaci.

  1. Impasto: la produzione del cioccolato ha inizio con le materie prime essenziali, quali pasta di cacao, zucchero a velo e latte in polvere. Questi ingredienti vengono impastati grazie ad un macchinario in grado di sfruttare la pressione di 2 ruote di granito puro.
  2. Modellaggio: l’impasto viene passato al cilindro, il quale ha la funzione di raffinare tutte le componenti ed amalgamare il tutto al fine di ottenere la polvere di Cacao. Quest’ultima con l’aggiunta di burro di cacao e lecitina di soia viene inserita in una conca e scaldata alla temperatura di 50°/55° per 24/30 ore. I componenti vengono sciolti e si ottiene così il cioccolato pronto per la modellazione nei vari stampi e nelle diversi dimensioni.
  3. Raffreddamento: prevede il passaggio nei frigoriferi del cioccolato modellato alla temperatura di 5°/7°. I vari stampi, una volta raffreddati, vengono poi plasmati per essere incartati.

Ma quali sono le virtù di questo alimento e come consumarlo nel modo migliore?

Il cioccolato viene spesso demonizzato per il suo potere calorico. Oltre 500 calorie ogni 100 g. Però esistono evidenze scientifiche sul benefico effetto per l’organismo del cacao, la materia prima del cioccolato.

E’ importante distinguere i vari tipi e considerare in particolare i benefici del fondente o extrafondente. Quello cioè che contiene almeno il 45% di cacao per arrivare fino al 90% .

Più è scuro, maggiore è la percentuale di cacao e tanto maggiore è la presenza di flavonoidi.

Il cioccolato fondente contiene un maggior numero di polifenoli, che conferiscono quel caratteristico sapore un po’ amarognolo. I polifenoli sono degli antiossidanti e derivano dal metabolismo secondario delle piante. In natura se ne contano circa 4 mila che agiscono contro i radicali liberi e prevengono l’ossidazione delle cellule. I flavonoidi rappresentano la tipologia più grande.

Il cioccolato incide anche positivamente sulla pressione arteriosa. Riduce le infiammazioni ed i processi neurodegenerativi. Inoltre, aumenta la produzione di serotonina, l’ormone prodotto dal nostro cervello, il quale induce quello che genericamente viene definito buonumore.

Esso  quindi ha un effetto antidepressivo naturale. In più contiene 300 milligrammi di magnesio ogni 100 grammi che agisce sul sistema nervoso e riduce l’irritabilità.

Gli effetti benefici del cioccolato, ottimo anche come snack a metà mattina, sono dunque assicurati in particolare da quello fondente o da quello extrafondente. Ma bisogna leggere l’etichetta e controllare che la percentuale del cacao sia superiore al 45%. E fare attenzione anche all’ aggiunta di zuccheri che aumentano il potere calorico ed al latte.

Quello al latte solitamente è preferito soprattutto dai bambini. Non ha particolari controindicazioni. Rispetto al fondente però ha una ridotta presenza di flavonoidi. Quindi un minore potere antiossidante. 10 milligrammi per 100 grammi di cioccolato al latte contro i 50/60 milligrammi per il fondente, nullo per il cioccolato bianco. Quest’ultimo è infatti privo di cacao perché viene prodotto con il burro di cacao, zucchero e derivati del latte.

Si comprende dunque quanto sia importante abituare i bambini fin da piccoli al sapore un po’ più amaro del fondente.

I flavonoidi presenti nella pianta di cacao, soprattutto epicatechina, hanno un’azione benefica sulle fibre muscolari, comprese quelle del cuore. Consentono alle arterie ed ai vasi sanguigni di mantenersi in forma. Svolgono quindi un effetto cardioprotettivo e permettono la riduzione dell’insorgenza di infarti ed ictus.

Noi abbiamo avuto l’onore di degustare questo prezioso prodotto e l’abbiamo reso protagonista di alcune dolci ricette.

Crostata al Cioccolato dei Trappisti (Extra Fondente Amaro)

Ingredienti per la frolla:

  • Burro 180 g
  • Farina 00 300 g
  • Zucchero 110 g
  • Lievito in polvere per dolci 1 g
  • 3 tuorli

Ingredienti per la crema al cioccolato extra fondente

  • Uova medie 2
  • Zucchero 100 g
  • Amido di mais 35 g
  • Latte intero 500 g
  • Cioccolato extra fondente amaro 100 g

Procedimento:

Setacciare su una spianatoia la farina 00, formare la classica fontana ed al centro versare lo zucchero semolato, il lievito per dolci, il burro.

Unire infine i tuorli ed iniziare ad impastare a mano, fino ad ottenere un panetto omogeneo.

Avvolgerlo con la pellicola per alimenti e metterlo a rassodare in frigorifero per un’ora. Tritare con un coltello il Cioccolato Fondente dei Trappisti, poi in un tegame scaldare il latte a parte. In una ciotola, sbattere con una frusta le due uova intere, poi unire lo zucchero semolato continuando a sbattere fino ad ottenere un composto chiaro e per finire unire anche l’amido setacciato mescolando sempre con la frusta ottenendo un composto senza grumi.

Versare il latte precedentemente scaldato nel composto di uova ed amido, rimettere tutto nel tegame  e far addensare a fuoco moderato fino ad ottenere una crema densa.

Spegnere il fuoco ed aggiungere il cioccolato tritato, mescolare fino a completo scioglimento. Trasferire la crema in una ciotola e coprirla con pellicola a contatto.

Lasciare raffreddare a temperatura ambiente e poi in frigo.

Riprendere il panetto di pasta frolla, batterlo con un mattarello se risulta troppo indurito, rendendolo più malleabile.Metterlo tra due fogli di carta da forno e stenderlo ad uno spessore di 3-4 mm. Rovesciare poi il disco di frolla su una teglia forata di 22 cm di diametro.

Far aderire la pasta frolla ai bordi ed al fondo. Passare il mattarello sulla teglia per eliminare la pasta in eccesso e pareggiare i bordi.  Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta.

Farcire la crostata con la crema pasticcera al Cioccolato dei Trappisti ormai raffreddata, livellare con una spatola la superficie per distribuire in modo uniforme la crema.

Con il mattarello stendere la frolla avanzata per la decorazione e  ritagliare delle strisce in verticale.

Cuocere la crostata al cioccolato fondente in forno statico preriscaldato a 160° per 50 minuti nel ripiano più basso del forno. Una volta terminata la cottura sfornare la crostata, lasciarla intiepidire prima di sfornarla e gustarla, assaporando il sapore unico ed inconfondibile del Cioccolato dei Trappisti.

Rossana Nardacci

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