Precoce, compatto, senza spine e dalle particolari sfumature violetto-rosacee ecco l’identikit del “tondo di Paestum”
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Protagonista da tempo immemore della tradizione agroalimentare italiana, in particolare nel Mezzogiorno, il carciofo è uno degli ortaggi più saporiti e salutari della Dieta Mediterranea.
Tra le varietà nostrane ce ne sono alcune che spiccano per bontà: il carciofo di Paestum
Grazie alle sue caratteristiche peculiari, infatti, questo carciofo appartenente al tipo “Romanesco” ha ottenuto nel 2005 il riconoscimento di Indicazione geografica protetta. La sua area di produzione, come riporta il disciplinare, si concentra nella Piana del Sele, in provincia di Salerno, comprendendo 14 comuni. Qui la coltivazione del prelibato ortaggio risale al tempo dei Borboni: già nel 1811 si segnalava la presenza di carciofi nella zona di Evoli, l’attuale Eboli e di Capaccio, zone adiacenti ai famosi templi di Paestum.
La vera e propria diffusione del carciofo nella Piana del Sele, però avviene all’inizio degli anni Trenta del Novecento, a seguito delle opere di bonifica e di trasformazione agraria scaturite dalla riforma fondiaria.
Nel corso dei decenni gli agricoltori della zona hanno sviluppato tecniche di coltivazione meticolose ed efficienti che, unite alle condizioni climatiche dell’area (clima tipicamente mediterraneo con inverni miti e piovosi ed estati calde ed asciutte), hanno favorito la produzione del pregiato carciofo tondo di Paestum.
Carciofo di Paestum: eccellenza salernitana
Rispetto ad altre produzioni carcioficole, quella di Paestum si distingue per molteplici caratteristiche tipiche: la pezzatura medio-grossa, l’aspetto rotondeggiante e l’elevata compattezza dei suoi capolini, l’assenza di spine, il colore verde con sfumature violetto-rosacee ed il cuore carnoso e particolarmente gustoso. Alto aspetto rilevante: la precocità di maturazione dovuta al particolare ambiente di coltivazione, che consente al carciofo di Paestum di essere presente sul mercato prima di ogni altra varietà di tipo Romanesco.
La sua raccolta, infatti, viene effettuata, come da disciplinare, tra il 1° Febbraio ed il 20 Maggio, periodo contraddistinto nella Piana del Sele da un clima fresco e piovoso. Da ciò dipende in larga misura anche la maggiore tenerezza e delicatezza dei capolini del carciofo di Paestum, nonchè la loro indiscussa bontà.
Non stupisce dunque che questo speciale ortaggio sia ingrediente protagonista di svariate preparazioni culinarie della tradizione locale: dalla crema al pasticcio ai carciofi, passando per la pizza ai carciofini.
Piatti e ricette che si possono apprezzare nei ristoranti della zona e soprattutto in occasione della Festa del Carciofo di Gromola-Capaccio, che si tiene ogni anno tra Aprile e Maggio ed il cui prodotto principe è proprio l’eccellente carciofo Igp di Paestum.