Le grandi camelie, signore dei giardini

I “cameliofili” dell’Ottocento attraverso ripetute selezioni, crearono splendide e profumatissime camelie: fino ad allora, si rimproverava a questi fiori il difetto di non inondare di profumi i dintorni.

Le corolle bianche e rosse della camelia Sasangua, invece, sprigionano nell’aria sottili profumi d’altri tempi; la camelia Oleifera, che può raggiungere i sette metri d’altezza, ci accompagna con il suo fragrante profumo dall’inizio dell’inverno alla fine dell’estate.

Camelie: storia e curiosità

La camelia arrivò dalla Cina nel 1739, nei Giardini Reali di Caserta, ma fu nelle ottocentesche ville patrizie in provincia di Lucca che si diffusero di più: se ne coltivavano esemplari eleganti, in una vera e propria gara tra chi possedeva le più rare varietà.

Famose furono le collezioni Burlamacchi, Torrigiani, Orsi e Borrini. Quest’ultima impiantata nel 1815 ed ancora oggi ben conservata, ha dato il via alla ricerca di varietà erroneamente ritenute scomparse.

Oggi si possono ammirare camelie particolarmente rare come la Japonica (alta anche 15 metri), dai fiori di 10 cm di diametro; la Reticulata, con i fiori ancora più grandi; la candida Centifolia; la Rubina, dal fiore simile a quello di un anemone rosso scurro; la Gran Sultano, a fiori grandi, doppi e rosso scuro.

Nell’Italia Meridionale e nelle zone costiere e lacustri, le camelie possono essere coltivate all’esterno, in piena terra, all’ombra ed in un terreno ben drenato; se concimate naturalmente, raggiungono le dimensioni di un grosso agrume.

Nelle restanti zone, invece, meglio coltivarle in vaso, e collocarle in locali non freddi e luminosi in attesa dell’arrivo dell’inverno.

Le camelie non amano i terreni ricchi di calcio. Per cui è necessario ospitarle in terreno acido o in un terriccio composto probabilmente da torba, terriccio di castagno, terriccio organico e sabbia di fiume in parti uguali. Prediligono zone poco ventilate e ricche di umidità. Le annaffiature, infine, devono essere frequenti ed abbondanti, utilizzando acqua distillata, piovana o almeno decantata.

La camelia ci regala il tè

In pochi sanno che proprio dalle foglie giovani della Camelia Sinensis si ricava la bevanda più conosciuta al mondo: il tè.

In base all’età della foglia ed al tipo di trattamento a cui la stessa viene sottoposta, si hanno diverse qualità di tè: il tè verde è ottenuto trattando le foglie con il calore subito dopo la raccolta. Mentre il tè bianco è ottenuto essiccando all’aria le stesse foglie. Infine il tè nero si ottiene lasciando ossidare le foglie.

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