Gli asparagi sono ricchi di acqua e fibre ed hanno proprietà diuretiche. Mangiarli migliora la regolarità intestinale.
Diuretici e cardioprotettori, possono tornarci utili anche contro l’amnesia, un disturbo della memoria che presenta difficoltà a ricordare nuove informazioni. Sono gli asparagi: germogli di primavera e grandi protagonisti della nostra cucina. Tradizionalmente si raccolgono dal 19 Marzo, giorno di San Giuseppe, al 13 Giugno, giorno di Sant’Antonio.
Coltivati in Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Puglia, vengono prelevati dalla terra con un attrezzo chiamato sgurba o sgorbia.
Alla radice gli asparagi sono tutti bianchi e se restano sotto terra non cambiano colore.
Diventano verdi solo se esposti alla luce del sole. Ai bianchi ed ai verdi si affiancano l’asparago dalla punta rosa di Mezzago, che deve la sua sfumatura alle terre agricole della provincia di Monza, e l’asparago violetto, unico al mondo. Al di là del colore, gli asparagi vantano straordinarie virtù.
Ricchi di acqua e fibre, hanno un ottimo effetto sulla diuresi e delle proprietà che incidono sulla regolarità intestinale.
La sostanza che li caratterizza è l’asparagina, un amminoacido dall’effetto diuretico, responsabile del forte odore dell’urina. Ma contengono anche la rutina, che protegge i capillari ed il glutatione, un potente antiossidante.
Inoltre, gli asparagi possono essere mangiati tutti i giorni. Con 20 kcal ogni 100 grammi, possiamo consumarne 150 grammi a crudo e, se piacciono tanto, ne possiamo mangiare anche il doppio. Sono quindi un prodotto perfetto anche per chi deve seguire diete ipocaloriche e ipoglucidiche.
Essendo privi di colesterolo e di grassi dannosi, hanno un indice glicemico molto basso e sono indicati nell’alimentazione dei soggetti diabetici. Poi, essendo fibrosi, sono perfetti per le diete ipocaloriche e ipoglucidiche. Le fibre, molto importanti per il transito intestinale, aiutano a smaltire le tossine e ridurre i livelli di glucosio dopo i pasti.
Oltre a quelli coltivati esistono anche gli asparagi selvatici. Hanno un sapore più amarognolo rispetto a quelli coltivati. Proprio per il loro sapore più deciso e persistente, sono considerati un prodotto prelibato.
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