L’agricoltura biologica italiana rappresenta uno dei settori più dinamici e virtuosi del panorama agroalimentare. Oltre il 20% della superficie agricola nazionale è coltivata secondo principi bio, grazie a una crescente attenzione dei consumatori verso prodotti più sani e sostenibili. Ma chi garantisce che un alimento sia davvero “bio”? La risposta risiede negli enti certificatori biologici, organismi indipendenti che svolgono controlli imparziali lungo tutta la filiera.

Cos’è un ente certificatore biologico?

Gli enti certificatori del biologico (o organismi di controllo – OdC) sono organismi privati, accreditati da Accredia e riconosciuti dal Ministero dell’Agricoltura (MASAF), il cui compito principale è certificare la conformità dei prodotti e delle aziende ai regolamenti europei e nazionali in materia di agricoltura biologica.

Normativa di riferimento aggiornata 2025

La produzione e la certificazione biologica in Italia sono regolate principalmente da norme europee e nazionali:

Accredia: il garante dell’imparzialità

Accredia è l’ente nazionale che verifica la competenza professionale e l’imparzialità degli organismi di certificazione. Solo chi è accreditato Accredia può operare sul territorio nazionale: l’elenco completo è disponibile su accredia.it, ed è sempre aggiornato alle nuove autorizzazioni ministeriali.

Elenco aggiornato degli enti certificatori biologici in Italia (2025)

Alla data attuale sono circa 14 gli organismi di controllo attivi in Italia, tra i più importanti:

  • ICEA – Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale (IT BIO 006)

  • CCPB Srl (IT BIO 009)

  • Suolo e Salute Srl (IT BIO 004)

  • Bioagricert Srl (IT BIO 007)

  • Valoritalia Srl (IT BIO 015)

  • ABCERT Srl (IT BIO 013)

  • Bios Srl (IT BIO 005)

  • Ecogruppo Italia Srl (IT BIO 008)

  • CODEX Srl (IT BIO 002)

  • QCertificazioni Srl (IT BIO 014)

  • Sidel CAB S.p.A. (IT BIO 012)

  • L’elenco ufficiale completo, sempre aggiornato, è consultabile su Accredia e MASAF.

Come funziona la certificazione biologica?

  1. Notifica attività biologica
    L’operatore (agricoltore, trasformatore, importatore) notifica l’avvio attività tramite SIAN o sistema regionale.

  2. Scelta dell’ente di controllo
    Si seleziona uno degli enti certificatori biologici autorizzati.

  3. Ispezione iniziale
    Gli esperti OdC effettuano sopralluogo, controllano documenti, fornitori e processi.

  4. Periodo di conversione
    Per aziende convenzionali: 2 anni per colture annuali, 3 anni per quelle pluriennali.

  5. Rilascio certificato
    Se la verifica è positiva, viene emesso il certificato di conformità bio.

  6. Controlli annuali
    Ogni anno: audit, campionamenti, analisi per mantenere la certificazione.

Quanto costa la certificazione biologica?

Il costo dipende da dimensione azienda, filiera e complessità:

  • Costi di iscrizione: 200 – 800 € (una tantum)

  • Costi annuali:

    • Piccola azienda fino a 10 ha: 600 – 1.500 € / anno

    • Media azienda (10-50 ha): 1.500 – 3.500 € / anno

    • Azienda grande o con filiera complessa: 4.000 – 10.000 € / anno

  • Extra: ispezioni straordinarie, analisi, certificati export

Molte regioni, tramite PSR e bandi, rimborsano fino al 100% dei costi di certificazione.

Etichetta e logo biologico UE: cosa serve

Ogni prodotto bio deve riportare in etichetta:

  • Il logo UE Biologico (la foglia verde a stelle)

  • Il codice dell’ente di controllo (IT-BIO-XXX)

  • La dicitura “Agricoltura Italia” o “Agricoltura UE/non UE”

Perché scegliere un ente certificatore serio e accreditato?

Scegliere uno tra i migliori enti certificatori biologici garantisce:

  • Trasparenza e sicurezza del processo produttivo

  • Maggiore credibilità presso consumatori e buyer

  • Accesso a incentivi, bandi, fondi UE e mercati internazionali

  • Utilizzo del logo UE Bio, richiesto per vendere GDO o export

Domande frequenti (FAQ)

1. Come scegliere tra i vari enti certificatori biologici?
Valutare esperienza, zona operativa, tariffe trasparenti e servizi extra (assistenza, gestione pratiche, consulenze). Consultare l’elenco ufficiale su Accredia o MASAF per evitare enti non riconosciuti.

2. Quanto dura il processo di certificazione?
Tra notifica e rilascio del certificato finale, i tempi variano da 24 a 36 mesi per terreni convenzionali (periodo di conversione). Per aziende già idonee, iter più breve (1-3 mesi).

3. È obbligatorio il logo UE Bio?
Sì, dal 2022 è obbligatorio in etichetta su tutti i prodotti confezionati certificati biologici venduti in UE.

4. Dove trovare l’elenco degli operatori e enti certificatori?
Consultare il portale SIAN, Accredia e il sito MASAF per elenchi sempre aggiornati.

5. Cosa succede in caso di non conformità?
Sono previste misure da catalogo unico nazionale: piano d’azione, sospensione o ritiro certificazione, divieto di vendita come bio, sanzioni amministrative.

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