Fino ad un decennio fa le lenticchie si consumavano solo in questo periodo dell’anno, perchè associate ai rituali di San Silvestro e Capodanno. La diffusione sempre più ampia dei cibi bio ed il veganesimo hanno contribuito a farci accorgere della bontà di questo alimento, dalla grande versatilità.
Sebbene i baccelli si raccolgano tra Giugno e Luglio, nella grande distribuzione e nei negozi dedicati al biologico, questi legumi si possono trovare, essiccati o in barattolo, tutto l’anno.
Peraltro, l’Italia vanta una produzione pregiata di lenticchie. Le varietà più diffuse sono quelle verdi di Altamura, Ustica e Castelluccio. Abbiamo poi la rossa di Pantelleria, detta anche “egiziana”, perchè molto diffusa in Medio Oriente. E ci sono le lenticchie di Villalba, le aquilane del Fucino, quelle di Colfiorito e di Mormanno.
Benefici delle lenticchie sulla salute
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La scelta è ampia, così come lo sono i benefici. A prescindere da chi mangia o no la carne, le lenticchie ne rappresentano un eccellente sostituto vegetale. Sono un’ottima fonte di proteine, soprattutto se associate ai cereali, che ne completano il profilo aminoacidico. Fanno bene perchè, oltre al contenuto proteico, sono ricche di fibre, che riducono l’assorbimento di zuccheri ed aiutano il microbiota intestinale a funzionare meglio. In più, contengono steroli che limitano l’aumento di colesterolo.
I benefici delle lenticchie sono dovuti anche al grande contenuto di vitamine A, B1, B2, C, o PP ed ai sali minerali come calcio, potassio e ferro oltre al bassissimo contenuto di grassi.
L’effetto positivo sulla salute risiede nell’azione preventiva dei tumori del colon e dello stomaco e delle patologie cardiovascolari. Merito degli alti quantitativi di antiossidanti che contribuiscono a diminuire il colesterolo cattivo.
Pasta e lenticchie: un abbinamento sano
La versatilità delle lenticchie consente di prepararle in tanti modi diversi. Si possono appunto aggiungere ai cereali ed alla pasta: in questo modo diventano un piatto completo che non appesantisce. Oppure, sempre in tema di feste e di sapori invernali, si può preparare il ragù di questo legume con cui condire una lasagna vegana. Altra bella idea sono le polpette di lenticchie da presentare in contenitori monoporzione per una serata all’insegna di finger food. O anche, gli hamburger veg. Ci si può sbizzarrire.
Lenticchie: da “carne dei poveri” a simbolo di buon auspicio
La lenticchia andrebbe rivalutata, come tutti i legumi. Va detto che con l’avvento del veganesimo questo legume è stato rivalutato. Da puntualizzare che non sono un contorno, come molti credono, ma una fonte proteica. Quindi, al limite, un secondo.
Tutti noi ci vediamo più o meno “costretti” a mangiare anche solo un cucchiaio di lenticchie la notte di San Silvestro, perchè si dice che siano ben augurali per il nuovo anno e portino ricchezza.
San SIlvestro: la tradizione della scarsella
Da dove viene questa tradizione? Innanzitutto va detto che le lenticchie sono il primo legume coltivato dall’uomo. Si producono dal 7000 a.C. e pare che i Romani ed i Greci ne fossero ghiotti.
L’usanza di mangiarle a Capodanno deriva proprio dai Romani che all’inizio del nuovo anno si regalavano la scarsella, borsa di cuoio dove venivano messe le lenticchie. L’augurio era che si trasformassero in monete sonanti durante l’anno. Erano considerate un cibo prezioso per l’alto valore nutrizionale, quindi farne scorta era importantissimo.