Ricca fonte di sostanze nutritive, alla frutta secca vi si può attingere con un’unica precauzione: non esagerare.
Frutta secca: quando e come mangiarla?
Quando si parla di frutta secca bisogna innanzitutto distinguere tra frutta a guscio “lipidica”, cioè ad alto contenuto di grassi buoni e frutta secca “glucidica”, ossia frutta secca essiccata, molto ricca di zuccheri.
Il consumo di frutta a guscio è di norma indicato per tutti, tranne per chi soffre di allergie o malattie croniche intestinali come i diverticoli, perché i residui poco digeriti possono innescare un’infiammazione. Meglio evitarla anche in caso di gastrite e di gotta, in quanto ricca di purine.
Inoltre mangiarla sì, abbuffarsi no: si tratta infatti di alimenti ad altissimo valore energetico, l’ideale è limitarsi a 10/20 grammi.
Un frutto fresco più una manciatina di frutti a guscio possono costituire un buon binomio per abbassare il carico glucidico a fine pasto. Meglio astenersene dopo cene o pranzi molto abbondanti.
La frutta a guscio di solito va bene come spuntino energetico spezza fame: infatti ha un basso indice glicemico e tra l’altro va bene anche nella dieta del diabetico; il contenuto elevato di grassi e proteine fa sì che si abbia una migliore modulazione della risposta insuline mica, dando un prolungato senso di sazietà.
E per i più piccoli? Se entro il primo anno non abbiamo riscontrato allergie, possiamo dare loro della frutta secca sminuzzata o polverizzata, tipo quella per la preparazione dei dolci. Il frutto intero potrebbe, se masticato male, dare rischio di soffocamento.
Frutta secca: specie e proprietà
Vediamo nel dettaglio le proprietà contenute nella frutta a guscio più diffusa.
Anacardi. Oltre ai grassi buoni, offrono le preziose vitamine del gruppo B, la vitamina E ed anche l’acido folico.
Arachidi. Ricche di proteine, aminoacidi di buona qualità, grassi e Sali minerali, hanno un effetto anti età. Al naturale hanno pochissimo sodio, che aumenta vertiginosamente nei preparati industriali.
Nocciole. Abbondando di acidi grassi mono e polinsaturi, sono quelle che contengono più acido oleico. Hanno una buona quantità di vitamine, Sali minerali e fibre alimentari. Stimolano inoltre il metabolismo grazie all’alta percentuale di magnesio.
Noci. Forniscono un’elevata energia, derivata soprattutto dai grassi polinsaturi. Spesso vengono inserite nella dieta perché sono utili per prevenire i disturbi cardiovascolari ed altre malattie, grazie alla presenza di antiossidanti. Contengono buoni quantitativi di ferro, calcio, fosforo, potassio e tiamina, ossia la vitamina B1. Sono utili anche per rafforzare le unghie ed i capelli.
Mandorle. Sono ricche di acidi grassi mono e polinsaturi, hanno un buon apporto proteico, oltre a significativi contenuti di vitamine B2, PP, B1 e soprattutto E. Ideali come spezza fame ed ottime alleate contro il colesterolo alto.
Pistacchi. Preziosi per vitamina B6, tiamina, rame, fosforo, potassio, ferro e manganese e per l’elevato contenuto di beta carotene, efficace anti età. Al naturale hanno pochissimo sodio e colesterolo.